Il cielo è uggioso, oggi. In realtà nemmeno mi dispiace, finalmente inizio ad avvertire quel piacevole clima autunnale, un po' nostalgico.
Settembre ormai è iniziato, quindi concludiamo questa estate con le ultime letture. Del romanzo di Donna Tartt vi rimando alla recensione singola che ho fatto qualche settimana fa.
Il mese di Agosto è iniziato con una lettura più leggera, una graphic novel che mi ha emozionata come poche e che quasi sicuramente entrerà a far parte della rosa delle letture migliori dell'anno. Sto parlando de "Il porto proibito" di Stefano Turconi e Teresa Radice.
TRAMA: Abel è un giovane naufrago ritrovato sulla spiaggia di un'isola dalla nave della marina militare britannica che lo riporta in patria. Ma Abel non ricorda nulla del suo passato se non il suo nome. Un ragazzo che cela un mistero, così come la prostituta Rebecca, unica che sembra in grado di comprenderlo.
Ho agognato questa graphic novel per mesi se non anni e sono finalmente riuscita a recuperarla quando ne è stata fatta una versione brossurata da pubblicare col giornale ad un prezzo nettamente ridotto rispetto a quello di copertina. E' stato amore. La storia mescola perfettamente mistero, amore filiale, familiare, paterno, romantico all'avventura e alla magia, se impropriamente possiamo chiamarla così. Ho letto quest'opera in una settimana particolare, fatta di attese e di assenze e "Il porto proibito" ha lenito un po' quelle mancanze. I disegni in bianco è nero sono perfettamente curati e dettagliati, così come l'intera trama di un'opera parecchio corposa per essere un romanzo a fumetti, è ben studiata. Si susseguono momenti di grande pathos a silenzi, riflessioni, poesia.
I personaggi principali sono psicologicamente molto ben tratteggiati e le trame sentimentali sono perfettamente chiare, svelandosi gradatamente nel corso dell'opera. Rebecca forse è ancor più interessante rispetto al giovane Abel; finalmente l'immagine di una prostituta colta, acculturata, con una storia da raccontare. Una donna forte e allo stesso tempo estremamente fragile, innamorata di un uomo più grande di lei, al di là del tempo e della morte.
Leggete assolutamente quest'opera, per me una delle più belle graphic novel in assoluto.
Ho terminato questo mese anche la trilogia di Jay Kristoff con il terzo volume "Nevernight - Alba oscura". Non vi svelerò nulla della trama, ma a mio parere è il volume più bello tra i tre. Dopo un libro mediano che mi ha un po' annoiata, finalmente un finale movimentato, scoppiettante e degno di una saga fantasy tra le più belle degli ultimi anni. Attenzione! Non adeguata ai deboli di stomaco, ci sono molto sangue e violenza. Io vi ho avvertiti...
Le ultime due letture del mese sono due libelli molto molto brevi. Il primo è "Registro di classe" di Sandro Onofri, docente liceale della borgata romana prematuramente scomparso nel 1999. E' un brevissimo diario in cui l'autore svela in maniera personale ed intimistica, come ogni diario sa fare, la quotidianità da docente. I rapporti con gli alunni, adolescenti complessi e in continua evoluzione e coi colleghi. Traspare soprattutto il profondo amore per gli studenti e per il suo lavoro, nonostante le amarezze e le difficoltà. Essere docente è una vocazione. Essere docente è gesto di amore per le generazioni future. E io spero di esser presto al suo posto.
Il secondo è "La mia anima è ovunque tu sia" di Aldo Cazzullo.
TRAMA: 1945. Un tesoro da dividere tra i partigiani impegnati nelle Langhe. 2011. Una misteriosa morte, collegata a quel tesoro e ad un amore scomparso e mai dimenticato, Virginia.
Tendenzialmente non apprezzo i romanzi brevi come lunghezza perché mi lasciano sempre quella sensazione di insoddisfazione in bocca, di non finito e purtroppo è successa la stessa cosa. Il romanzo si muove in realtà su tre piani temporali in maniera alternata: 1945, 1963 e 2011. Le sezioni sono molto brevi quindi si rischia di confondere le fasi temporali e i numerosi personaggi che si muovono nonostante le esigue pagine. La storia comunque è molto carina, ci sono anche delle citazioni molto belle che meritano di essere ricordate ma direi che non è il capolavoro della vita.
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