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"La fattoria degli animali" di George Orwell

Ho appena terminato una lettura che da qualche anno avrei voluto fare ma che per dimenticanza non ho mai fatto.
Parlo di "La fattoria degli animali" di George Orwell.

Ho ritrovato un'edizione scolastica che mio fratello ha letto in 3^ media, nonostante fosse un'edizione per bambini, l'ho trovata comunque ben fatta. La preferisco ad altre un po' più "austere" perchè, alla fine di ogni capitolo, propone degli spunti di riflessione molto interessanti.

Gli animali della fattoria, maltrattati dal padrone Jones, vengono a conoscenza del sogno di un vecchio maiale, chiamato Vecchio Maggiore che, la notte precedente, ha immaginato un mondo governato solo da animali dove tutti potranno vivere felici. Intonano anche un inno alla patria degli animali, chiamato: "Animali d'Inghilterra".
Il signor Jones inizia a trascurare la fattoria e alla fine si attua la rivoluzione. La fattoria pian piano viene gestita in comune da tutti gli animali, vengono scritti i 7 comandamenti della fattoria e la vita apparentemente procede tranquilla e in comunione.
I maiali, che erano considerati gli animali più intelligenti, iniziarono a prendere il sopravvento il potere, schiavizzando gli altri animali e prospettando un sogno utopistico di un mondo senza esseri umani. I maiali porteranno loro stessi alla rovina verso la fine del romanzo.

Questo libro, sotto di forma di favola, in realtà affronta numerose tematiche davvero serie e importanti. Lasciando stare la somiglianza, anzi la denuncia del sistema sovietico, questo libro offre numerosi spunti di riflessione facilmente percepibili.

Innanzitutto, una domanda davvero interessante che mi sono posta durante la lettura: appena ottenuta la libertà totale, siamo in grado di gestirla?
Ci lamentiamo del potere, dei potenti ma, se non fossimo governati da qualcuno, saremmo in grado di amministrare con serietà la nostra libertà?
Verga in una sua novella("Libertà") ha dimostrato che al raggiungimento della libertà, le leggi etiche e morali iniziano a vacillare dinanzi il raggiungimento dell'utile e dell'economico.
In questo romanzo è la stessa situazione. Ci sarà sempre qualcuno che vorrà prevalicare sull'altro e la lotta non terminerà mai.

I maiali prendono il potere sotto la figura di Napoleon. Il nome è già chiave di lettura del personaggio. Napoleon è il dittatore della fattoria. Con l'uso della propaganda, delle promesse utopistiche, con le minacce, costringeva i suoi animali a lavorare, a produrre senza però rispettare i comandamenti che nel corso della storia vengono man mano modificati per uso personale dei maiali.
La propaganda è un aspetto molto importante nei regimi totalitari, perchè mettono in luce la figura del despota ma non per quello che è in realtà, bensì per quello che vorrebbe far credere ovvero una sorta di persona divinizzata, un protettore e un garante della libertà altrui.
Basti pensare a tutta la propaganda politica attuata da Hitler e Mussolini prima e durante la Seconda Guerra Mondiale.

Un tema a me molto caro è l'istruzione. Il popolo si lascia abbindolare dai potenti perchè non ha un livello sufficientemente alto di educazione, tale da comprendere cosa è giusto e cosa è sbagliato. L'istruzione è importante perchè ci permette di avere dei nostri ideali e siamo autonomi di riconoscere la verità dal torto. L'istruzione ci rende esseri pensanti, non ha senso considerarci razionali se non sappiamo utilizzare il nostro cervello. E' un appello che vorrei dedicare a tutti gli studenti come me: studiare è importante, non tanto per trovar lavoro, ma perchè ci permette di essere realmente Pensanti con la P maiuscola!

Studiamo ragazzi per una società migliore, per un domani diverso.

Per concludere voglio consigliare questa favola a tutte le generazioni, non si finisce mai di ricordare gli errori del passato per cercare di evitarli oggi.




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