Due classici in un mese, uno più bello dell'altro.
Ecco le letture che mi hanno profondamente conquistata a Marzo.
Il primo classico letto è stato un regalo di laurea ricevuto ad Ottobre che finalmente ha trovato il suo momento: "Il conformista" di Moravia.
TRAMA: Marcello Clerici è un borghese agiato come ce n'erano molti nei primi decenni del '900, ma un evento traumatico della sua infanzia lo convincerà di esser diverso, alieno. La storia del protagonista è la storia di un tentativo forsennato di conformarsi alla massa, la storia di un viaggio di nozze a Parigi e di un delitto di Stato.
Dopo aver letto "Gli indifferenti" che avevo molto apprezzato, non ho più ripreso Moravia. Ora mi domando perché. "Il conformista" risale al 1951 quindi è indubbiamente molto più maturo e questa maturità nello stile, nell'intreccio e nelle riflessioni è palese rispetto all'opera prima. Un capolavoro. Moravia è lucido anzi direi estremamente lucido e in parte anche cinico nella descrizione della borghesia che poi è la sua stessa classe sociale di appartenenza. Un paradosso? A mio parere solo lo sguardo di una persona consapevole delle ombre di qualsiasi realtà sociale. "Il conformista" è il bisogno disperato di omologazione, di normalità ed è un concetto valido anche per la nostra società dove la diversità (o presunta tale) è motivo di discriminazione, e se c'è discriminazione ci si conforma alla massa. Marcello voleva esser come gli altri. Ma cosa è normale e cosa non lo è? Ed effettivamente esiste davvero la normalità? Moravia e questo romanzo ci insegnano che tutto ha un prezzo e che, forse, la normalità è solo la cancellazione di sè.
L'ultimo classico e ultimo libro letto questo mese è stato "Le affinità elettive" di Goethe.
TRAMA: Ottocento. Charlotte ed Eduard dopo i rispettivi precedenti matrimoni hanno coronato il loro sogno d'amore. Ma l'arrivo di estranei potrebbe esser sempre motivo di turbamento e di cambiamento e se ad una coppia ne subentra un'altra, ecco che intervengono le affinità elettive, come in natura. E le pedine si invertono.
Uno dei romanzi più celebri di Goethe assieme a "I dolori del giovane Werther" che ancora devo recuperare, forse perché troppo innamorata delle "Ultime lettere di Jacopo Ortis" di Foscolo. Questo romanzo ha un'impostazione prettamente Romantica, intesa come pienamente inserita nel filone letterario del Romanticisimo tedesco ove i sentimenti, la soggettività e la psicologia dei personaggi esplodono su carta. Non è quindi un caso che un testo nato originariamente come novella per un'altra opera, divenne da subito un successo. "Le affinità elettive" è "un inno all'amore", per citare le parole della mia cara Angela. Come darle torto. I primi palpiti, tiepidi, ci convincono di aver individuato la direzione corretta ma l'amore vero esplode, non lo puoi trattenere e quelle anime affini poi, si eleggono vicendevolmente. Goethe ha utilizzato davvero intelligentemente concetti scientifici e chimici per parlar d'amore, di vita. Ho apprezzato moltissimo i personaggi, la loro trasparenza, la loro malleabilità e l'estrema consapevolezza non solo dei propri sentimenti ma anche di quelli altrui. Quanti di noi sarebbero in grado di lasciar andare la comodità per inseguire un amore intenso e profondo? Ai posteri, l'ardua sentenza.
La piccola delusione del mese è stata invece "Il sangue nero dei Romanov" di Dora Levy Mossanen.
TRAMA: 1940 ca. Darja, balia di corte, ha ormai più di 100 anni e non si arrende a ritrovare il suo piccolo Aleksej Romanov, probabilmente sopravvissuto alla strage che ad Ekaterinburg portò alla distruzione dell'intera famiglia imperiale. Esiste ancora un erede al trono?
Mi aspettavo un vero e proprio mistero. Una ricerca più profonda e avvincente che però non ho trovato soprattutto perché il probabile erede al trono viene già citato dai primi capitoli, non sto spoilerando nulla dunque. Il tutto finisce per essere un resoconto romanzato e fantasioso della vita nella corte Romanov. Tutto qua. Non lo consiglio e anzi sul tema vi propongo assolutamente "La profezia dei Romanov" di Steve Berry.
Ecco le letture che mi hanno profondamente conquistata a Marzo.
Il primo classico letto è stato un regalo di laurea ricevuto ad Ottobre che finalmente ha trovato il suo momento: "Il conformista" di Moravia.
TRAMA: Marcello Clerici è un borghese agiato come ce n'erano molti nei primi decenni del '900, ma un evento traumatico della sua infanzia lo convincerà di esser diverso, alieno. La storia del protagonista è la storia di un tentativo forsennato di conformarsi alla massa, la storia di un viaggio di nozze a Parigi e di un delitto di Stato.
Dopo aver letto "Gli indifferenti" che avevo molto apprezzato, non ho più ripreso Moravia. Ora mi domando perché. "Il conformista" risale al 1951 quindi è indubbiamente molto più maturo e questa maturità nello stile, nell'intreccio e nelle riflessioni è palese rispetto all'opera prima. Un capolavoro. Moravia è lucido anzi direi estremamente lucido e in parte anche cinico nella descrizione della borghesia che poi è la sua stessa classe sociale di appartenenza. Un paradosso? A mio parere solo lo sguardo di una persona consapevole delle ombre di qualsiasi realtà sociale. "Il conformista" è il bisogno disperato di omologazione, di normalità ed è un concetto valido anche per la nostra società dove la diversità (o presunta tale) è motivo di discriminazione, e se c'è discriminazione ci si conforma alla massa. Marcello voleva esser come gli altri. Ma cosa è normale e cosa non lo è? Ed effettivamente esiste davvero la normalità? Moravia e questo romanzo ci insegnano che tutto ha un prezzo e che, forse, la normalità è solo la cancellazione di sè.
L'ultimo classico e ultimo libro letto questo mese è stato "Le affinità elettive" di Goethe.
TRAMA: Ottocento. Charlotte ed Eduard dopo i rispettivi precedenti matrimoni hanno coronato il loro sogno d'amore. Ma l'arrivo di estranei potrebbe esser sempre motivo di turbamento e di cambiamento e se ad una coppia ne subentra un'altra, ecco che intervengono le affinità elettive, come in natura. E le pedine si invertono.
Uno dei romanzi più celebri di Goethe assieme a "I dolori del giovane Werther" che ancora devo recuperare, forse perché troppo innamorata delle "Ultime lettere di Jacopo Ortis" di Foscolo. Questo romanzo ha un'impostazione prettamente Romantica, intesa come pienamente inserita nel filone letterario del Romanticisimo tedesco ove i sentimenti, la soggettività e la psicologia dei personaggi esplodono su carta. Non è quindi un caso che un testo nato originariamente come novella per un'altra opera, divenne da subito un successo. "Le affinità elettive" è "un inno all'amore", per citare le parole della mia cara Angela. Come darle torto. I primi palpiti, tiepidi, ci convincono di aver individuato la direzione corretta ma l'amore vero esplode, non lo puoi trattenere e quelle anime affini poi, si eleggono vicendevolmente. Goethe ha utilizzato davvero intelligentemente concetti scientifici e chimici per parlar d'amore, di vita. Ho apprezzato moltissimo i personaggi, la loro trasparenza, la loro malleabilità e l'estrema consapevolezza non solo dei propri sentimenti ma anche di quelli altrui. Quanti di noi sarebbero in grado di lasciar andare la comodità per inseguire un amore intenso e profondo? Ai posteri, l'ardua sentenza.
La piccola delusione del mese è stata invece "Il sangue nero dei Romanov" di Dora Levy Mossanen.
TRAMA: 1940 ca. Darja, balia di corte, ha ormai più di 100 anni e non si arrende a ritrovare il suo piccolo Aleksej Romanov, probabilmente sopravvissuto alla strage che ad Ekaterinburg portò alla distruzione dell'intera famiglia imperiale. Esiste ancora un erede al trono?
Mi aspettavo un vero e proprio mistero. Una ricerca più profonda e avvincente che però non ho trovato soprattutto perché il probabile erede al trono viene già citato dai primi capitoli, non sto spoilerando nulla dunque. Il tutto finisce per essere un resoconto romanzato e fantasioso della vita nella corte Romanov. Tutto qua. Non lo consiglio e anzi sul tema vi propongo assolutamente "La profezia dei Romanov" di Steve Berry.
Commenti
Posta un commento