E' sempre un piacere tornare dove si è stati bene.
Questo è il caso dei romanzi di Liliana Onori. Dopo la duologia composta da "Come il sole di mezzanotte" e "Ci pensa il cielo" che mi ha emozionata moltissimo, ho letto "Ritornare a casa".
Ci tengo innanzitutto a ringraziare sia l'autrice che la casa editrice LibroSì Edizioni per avermi permesso di leggere il romanzo e potervene parlare.
TRAMA: Georgia, 1972. Mike e Bobby nacquero a poca distanza di tempo aiutati da Meggie, la levatrice, che si prese cura di loro come una madre dopo la morte di quella naturale di Mike e il trasferimento dei genitori di Bobby, affidato al nonno. I due vivranno la loro adolescenza sognando di diventare aviatori della Marina grazie a Robert, marito di Meggie, e alla sua pista di aerei. Un tragico incidente causerà la morte di Bobby e l'amico, segnato dal dolore, deciderà di abbandonare Jules. Forse non definitivamente.
Le due grandi capacità della scrittrice sono la semplicità (mai banale) e la forte emotività. Leggere i suoi romanzi significa farsi trascinare da un turbine di emozione davvero molto variegato. Amore, amicizia, dolore, tradimenti. E' impossibile non lasciarsi coinvolgere dai personaggi, dalle loro disavventure (soprattutto) proprio grazie all'estrema naturalità e al realismo della storia. Ho trovato, però, questo romanzo un po' più semplificato e a tratti anche fin troppo scontato negli esiti degli avvenimenti. Il tutto è giustificabile perché è il romanzo d'esordio dell'autrice, ripubblicato nel 2018 da una nuova casa editrice. Il suo stile è assolutamente maturato nel corso del tempo.
I personaggi sono realisti a tutti gli effetti, non c'è mai il rischio di leggere qualcosa di verosimile e poco inerente col nostro mondo e con la nostra realtà, rendendo molto più facile leggere e apprezzare il romanzo. Mike mi è sembrato forse il protagonista più autentico che Liliana Onori ha creato, soprattutto per i lati più difficili del suo carattere. Il dolore e gli errori sono condivisibili da tutti i lettori.
Se volete ancora emozionarvi e siete ancora capaci di farlo in un mondo che diventa sempre più sterile, allora non potete non dar un'opportunità a questo romanzo e a quest'autrice!
Questo è il caso dei romanzi di Liliana Onori. Dopo la duologia composta da "Come il sole di mezzanotte" e "Ci pensa il cielo" che mi ha emozionata moltissimo, ho letto "Ritornare a casa".
Ci tengo innanzitutto a ringraziare sia l'autrice che la casa editrice LibroSì Edizioni per avermi permesso di leggere il romanzo e potervene parlare.
TRAMA: Georgia, 1972. Mike e Bobby nacquero a poca distanza di tempo aiutati da Meggie, la levatrice, che si prese cura di loro come una madre dopo la morte di quella naturale di Mike e il trasferimento dei genitori di Bobby, affidato al nonno. I due vivranno la loro adolescenza sognando di diventare aviatori della Marina grazie a Robert, marito di Meggie, e alla sua pista di aerei. Un tragico incidente causerà la morte di Bobby e l'amico, segnato dal dolore, deciderà di abbandonare Jules. Forse non definitivamente.
Le due grandi capacità della scrittrice sono la semplicità (mai banale) e la forte emotività. Leggere i suoi romanzi significa farsi trascinare da un turbine di emozione davvero molto variegato. Amore, amicizia, dolore, tradimenti. E' impossibile non lasciarsi coinvolgere dai personaggi, dalle loro disavventure (soprattutto) proprio grazie all'estrema naturalità e al realismo della storia. Ho trovato, però, questo romanzo un po' più semplificato e a tratti anche fin troppo scontato negli esiti degli avvenimenti. Il tutto è giustificabile perché è il romanzo d'esordio dell'autrice, ripubblicato nel 2018 da una nuova casa editrice. Il suo stile è assolutamente maturato nel corso del tempo.
I personaggi sono realisti a tutti gli effetti, non c'è mai il rischio di leggere qualcosa di verosimile e poco inerente col nostro mondo e con la nostra realtà, rendendo molto più facile leggere e apprezzare il romanzo. Mike mi è sembrato forse il protagonista più autentico che Liliana Onori ha creato, soprattutto per i lati più difficili del suo carattere. Il dolore e gli errori sono condivisibili da tutti i lettori.
Se volete ancora emozionarvi e siete ancora capaci di farlo in un mondo che diventa sempre più sterile, allora non potete non dar un'opportunità a questo romanzo e a quest'autrice!
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