Spero sia stata una bella fine e un inizio altrettanto positivo per tutti.
Leggermente in ritardo eccoci con il resoconto delle letture di Dicembre.
Come già ho anticipato il mese scorso, ho proseguito "Le anime morte" di Gogol intrapresa a fine Novembre.
TRAMA: Nel governatorato di N. giunge Pavel Ivanovic, un personaggio misterioso tanto nella sua identità quanto nei suoi intenti, comprare "anime morte". Il nostro protagonista mira a crearsi un piccolo "esercito" di contadini e un capitale (in)consistente.
Nonostante la trama possa sembrare bizzarra ed inconsueta (e lo è), si tratta di un romanzo di profonda denuncia sociale contro il mondo russo nell'Ottocento. La Russia era uno degli imperi più vasti in Europa eppure, paradossalmente, uno dei più arretrati economicamente e socialmente, ancora sorretto dalla servitù della gleba. Il nostro protagonista è un arrampicatore sociale, artefice di una truffa a danno di moltissimi nobili del governatorato di N., altrettanti emblemi di attaccamento al denaro, egoismo e ignoranza. Un quadro di parvenu è quello realizzato lucidamente da Gogol. La struttura del romanzo doveva avere le sembianze della "Divina Commedia" dantesca, purtroppo incompiuto dall'autore. Un classico consigliato per la sua scorrevolezza, per la trama intrigante e per il mosaico di personaggi ridicoli.
Successivamente ho letto e vi ho già recensito "Nulla fallisce" di AL, pseudonimo dell'autore.
Ho dopo mesi letto il primo volume della trilogia fantasy degli Attraversaspecchi (il secondo volume "Gli scomparsi di Chiardiluna" uscirà in Italia per le Edizioni e/o il 9 Gennaio) ovvero "Fidanzati dell'inverno) di Christelle Dabos.
TRAMA: In un mondo distopico, la Terra è stata distrutta e smembrata in alcune Arche, rette da un antenato immortale. Ogni Arca rappresenta una singola famiglia e ciascuna con poteri speciali ma i rapporti tra esse non sono sempre idilliaci e le alleanze sono necessarie. Ofelia vive sull'Arca di Anima, è bassina e goffa ma ha poteri speciali: riesce a leggere la storia degli oggetti che tocca e può, soprattutto, attraversare gli specchi. La giovane ed ingenua Ofelia finirà in sposa al freddo e sconosciuto Thorn, nobile dell'Arca del Polo; un matrimonio su cui nessuno scommetterebbe (nemmeno i due protagonisti) e che costringerà la ragazzina ad affrontare un mondo algido, violento e cospiratore senza comprendere ancora a pieno le motivazioni di questa alleanza.
Avevo altissime aspettative perché profondamente attratta dalla trama e dalla copertina meravigliosa. Aspettative soddisfatte. La storia è intrigante, i misteri si susseguono ben diluiti in tutto il romanzo portando il lettore a cercare autonomamente le risposte (spesso invano) e i personaggi sono ben tratteggiati, anche quelli secondari. La Dabos è stata molto brava a spiegare perfettamente il mondo in cui si svolge la storia, aggiungendo sempre più dettagli nel corso della narrazione. E' proprio l'effetto di svelato/non svelato ad avermi attirata. E che dire di Ofelia e Thorn. Due personaggi assolutamente incompatibili ma non avrei saputo scegliere personalità differenti, lei goffa, timida, in continua evoluzione tirando fuori gli artigli alla fine; lui algido e terribilmente intelligente e affascinante. Sono curiosa di leggere il secondo volume!
Per concludere in bellezza il 2018, avevo davvero bisogno di una dose massiccia di romanticismo e ho scelto "Caffè amaro" di Simonetta Agnello Hornby.
TRAMA: Maria è un'adolescente affascinante e ingenua, soprattutto dal punto di vista sessuale. Pietro Sala, nobile palermitano, si invaghì di lei e riuscì a sposarla, avvicinando la giovane Maria anche al mondo del sesso e della passione. Ma forse la figura di Giosuè, amico d'infanzia, è ben più di quello che lei crede.
Una storia diretta, cruda come la soleggiata Sicilia in cui è ambientata. E' un romanzo fatto di amori forti, amori che crollano, passioni e sono molto interessanti i numerosi richiami alla storia d'Italia (dal post unità al Fascismo). Ovviamente non è il capolavoro della vita, ma di sicuro un ottimo romanzo di compagnia.
Leggermente in ritardo eccoci con il resoconto delle letture di Dicembre.
Come già ho anticipato il mese scorso, ho proseguito "Le anime morte" di Gogol intrapresa a fine Novembre.
TRAMA: Nel governatorato di N. giunge Pavel Ivanovic, un personaggio misterioso tanto nella sua identità quanto nei suoi intenti, comprare "anime morte". Il nostro protagonista mira a crearsi un piccolo "esercito" di contadini e un capitale (in)consistente.
Nonostante la trama possa sembrare bizzarra ed inconsueta (e lo è), si tratta di un romanzo di profonda denuncia sociale contro il mondo russo nell'Ottocento. La Russia era uno degli imperi più vasti in Europa eppure, paradossalmente, uno dei più arretrati economicamente e socialmente, ancora sorretto dalla servitù della gleba. Il nostro protagonista è un arrampicatore sociale, artefice di una truffa a danno di moltissimi nobili del governatorato di N., altrettanti emblemi di attaccamento al denaro, egoismo e ignoranza. Un quadro di parvenu è quello realizzato lucidamente da Gogol. La struttura del romanzo doveva avere le sembianze della "Divina Commedia" dantesca, purtroppo incompiuto dall'autore. Un classico consigliato per la sua scorrevolezza, per la trama intrigante e per il mosaico di personaggi ridicoli.
Successivamente ho letto e vi ho già recensito "Nulla fallisce" di AL, pseudonimo dell'autore.
Ho dopo mesi letto il primo volume della trilogia fantasy degli Attraversaspecchi (il secondo volume "Gli scomparsi di Chiardiluna" uscirà in Italia per le Edizioni e/o il 9 Gennaio) ovvero "Fidanzati dell'inverno) di Christelle Dabos.
TRAMA: In un mondo distopico, la Terra è stata distrutta e smembrata in alcune Arche, rette da un antenato immortale. Ogni Arca rappresenta una singola famiglia e ciascuna con poteri speciali ma i rapporti tra esse non sono sempre idilliaci e le alleanze sono necessarie. Ofelia vive sull'Arca di Anima, è bassina e goffa ma ha poteri speciali: riesce a leggere la storia degli oggetti che tocca e può, soprattutto, attraversare gli specchi. La giovane ed ingenua Ofelia finirà in sposa al freddo e sconosciuto Thorn, nobile dell'Arca del Polo; un matrimonio su cui nessuno scommetterebbe (nemmeno i due protagonisti) e che costringerà la ragazzina ad affrontare un mondo algido, violento e cospiratore senza comprendere ancora a pieno le motivazioni di questa alleanza.
Avevo altissime aspettative perché profondamente attratta dalla trama e dalla copertina meravigliosa. Aspettative soddisfatte. La storia è intrigante, i misteri si susseguono ben diluiti in tutto il romanzo portando il lettore a cercare autonomamente le risposte (spesso invano) e i personaggi sono ben tratteggiati, anche quelli secondari. La Dabos è stata molto brava a spiegare perfettamente il mondo in cui si svolge la storia, aggiungendo sempre più dettagli nel corso della narrazione. E' proprio l'effetto di svelato/non svelato ad avermi attirata. E che dire di Ofelia e Thorn. Due personaggi assolutamente incompatibili ma non avrei saputo scegliere personalità differenti, lei goffa, timida, in continua evoluzione tirando fuori gli artigli alla fine; lui algido e terribilmente intelligente e affascinante. Sono curiosa di leggere il secondo volume!
Per concludere in bellezza il 2018, avevo davvero bisogno di una dose massiccia di romanticismo e ho scelto "Caffè amaro" di Simonetta Agnello Hornby.
TRAMA: Maria è un'adolescente affascinante e ingenua, soprattutto dal punto di vista sessuale. Pietro Sala, nobile palermitano, si invaghì di lei e riuscì a sposarla, avvicinando la giovane Maria anche al mondo del sesso e della passione. Ma forse la figura di Giosuè, amico d'infanzia, è ben più di quello che lei crede.
Una storia diretta, cruda come la soleggiata Sicilia in cui è ambientata. E' un romanzo fatto di amori forti, amori che crollano, passioni e sono molto interessanti i numerosi richiami alla storia d'Italia (dal post unità al Fascismo). Ovviamente non è il capolavoro della vita, ma di sicuro un ottimo romanzo di compagnia.
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