Sono soddisfatta delle mie letture di Febbraio, ho letto relativamente abbastanza rispetto al mese scorso.
Il primo libro è l'ultimo uscito di una serie di gialli, "Il guardiano del faro" di Camilla Lackberg.
Non vi parlo della trama del libro in particolare in quanto, non avendo letto i primi libri, non potreste capire i personaggi ma vi consiglio veramente di leggere questa serie.
Camilla Lackberg è la regina dei gialli in Svezia e sono anche stati trasformati in serie televisiva su LaEffe, emittente televisiva della Feltrinelli, canale 50.
Il suo linguaggio è molto semplice e riesce a creare tante vicende apparentemente sconnesse che alla fine del romanzo iniziano ad intrecciarsi e a svelare il tutto.
Il secondo libro è stato "La fattoria degli animali" di George Orwell, di cui vi ho già parlato in una propria scheda di commento. Vi lascio qui sotto il link all'articolo.
http://profumodicarta96.blogspot.it/2015/02/la-fattoria-degli-animali-di-george.html?spref=fb
Durante la gita scolastica non avrei assolutamente potuto rinunciare ai miei amati libri così ho deciso di approfittarne e leggere un libricino tascabile della Newton Compton che era da un bel po' (da Settembre) nella mia libreria, parlo di "Uno, nessuno e centomila" di Pirandello.
Non ho molto da dire su Pirandello oltre che è un grande della letteratura italiana del '900. E' stato l'iniziatore del romanzo che io definisco interiore o di coscienza, dopo Svevo.
Questo romanzo narra della storia di Vitangelo Moscarda, un bancario, che una mattina si accorse di avere il naso pendente verso destra e capì di essere visto in modo diverso da ogni persona. Lui sconvolto da questa scoperta, cerca di smontare tutte le "forme", per usare un termine pirandelliano, in cui gli altri lo avevano racchiuso. Inizia così il suo processo di scoperta interiore che lo porterà alla follia e alla finale interdizione in un manicomio o casa di cura.
Il messaggio chiaro che emerge da questo romanzo è che in realtà noi non siamo uno ma siamo centomila, perchè ogni persona ci attribuisce una caratteristica, un atteggiamento e veniamo intrappolati in questa gabbia. Quando cerchiamo poi di far capire che in realtà ci sentiamo diversi da come gli altri credono di conoscerci, la realtà circostante inizia a vacillare e poi crolla.
Di conseguenza, da questa diversità, nasce un'incomunicabilità fra gli individui che non riescono più a trovare un punto in comune.
L'ultimo libro è stato quello selezionato durante il primo incontro del Club del Libro. "Neve" di Maxence Fermine.
Mi capita spesso di avere un po' di pregiudizi nei confronti dei libri con pochissime pagine e scritti con caratteri grandi e larghi, con questo mi sono ricreduta.
Fermine riesce a creare una poesia ma in realtà una non poesia, in quanto è un racconto. Leggendo riesci a percepire la magia della neve, dell'amore, la bellezza dell'arte e tutto è scritto in modo così composto che non esce mai dalle righe. Sono 107 pagine di poesia.
Mi piacerebbe leggere altro di questo autore. E' stata una piacevole scoperta.
Il primo libro è l'ultimo uscito di una serie di gialli, "Il guardiano del faro" di Camilla Lackberg.
Non vi parlo della trama del libro in particolare in quanto, non avendo letto i primi libri, non potreste capire i personaggi ma vi consiglio veramente di leggere questa serie.
Camilla Lackberg è la regina dei gialli in Svezia e sono anche stati trasformati in serie televisiva su LaEffe, emittente televisiva della Feltrinelli, canale 50.
Il suo linguaggio è molto semplice e riesce a creare tante vicende apparentemente sconnesse che alla fine del romanzo iniziano ad intrecciarsi e a svelare il tutto.
Il secondo libro è stato "La fattoria degli animali" di George Orwell, di cui vi ho già parlato in una propria scheda di commento. Vi lascio qui sotto il link all'articolo.
http://profumodicarta96.blogspot.it/2015/02/la-fattoria-degli-animali-di-george.html?spref=fb
Durante la gita scolastica non avrei assolutamente potuto rinunciare ai miei amati libri così ho deciso di approfittarne e leggere un libricino tascabile della Newton Compton che era da un bel po' (da Settembre) nella mia libreria, parlo di "Uno, nessuno e centomila" di Pirandello.
Non ho molto da dire su Pirandello oltre che è un grande della letteratura italiana del '900. E' stato l'iniziatore del romanzo che io definisco interiore o di coscienza, dopo Svevo.
Questo romanzo narra della storia di Vitangelo Moscarda, un bancario, che una mattina si accorse di avere il naso pendente verso destra e capì di essere visto in modo diverso da ogni persona. Lui sconvolto da questa scoperta, cerca di smontare tutte le "forme", per usare un termine pirandelliano, in cui gli altri lo avevano racchiuso. Inizia così il suo processo di scoperta interiore che lo porterà alla follia e alla finale interdizione in un manicomio o casa di cura.
Il messaggio chiaro che emerge da questo romanzo è che in realtà noi non siamo uno ma siamo centomila, perchè ogni persona ci attribuisce una caratteristica, un atteggiamento e veniamo intrappolati in questa gabbia. Quando cerchiamo poi di far capire che in realtà ci sentiamo diversi da come gli altri credono di conoscerci, la realtà circostante inizia a vacillare e poi crolla.
Di conseguenza, da questa diversità, nasce un'incomunicabilità fra gli individui che non riescono più a trovare un punto in comune.
L'ultimo libro è stato quello selezionato durante il primo incontro del Club del Libro. "Neve" di Maxence Fermine.
Mi capita spesso di avere un po' di pregiudizi nei confronti dei libri con pochissime pagine e scritti con caratteri grandi e larghi, con questo mi sono ricreduta.
Fermine riesce a creare una poesia ma in realtà una non poesia, in quanto è un racconto. Leggendo riesci a percepire la magia della neve, dell'amore, la bellezza dell'arte e tutto è scritto in modo così composto che non esce mai dalle righe. Sono 107 pagine di poesia.
Mi piacerebbe leggere altro di questo autore. E' stata una piacevole scoperta.
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