In ritardo, come sempre.
Il mese di Ottobre è iniziato davvero molto bene dal punto di vista delle letture, finché non ho iniziato a lavorare come docente di lettere e, se aggiungiamo il trasferimento a Torino, il tempo si è notevolmente ridotto. Perché lo scrivo? Perché mi dispiace non riuscire più ad esser attiva come vorrei e non mi aspettavo che l'attività del docente fosse così impegnativa e che prendesse così tante ore durante il giorno da impedirmi di leggere come vorrei.
Sono ancora in fase (molto lenta) di lettura di "Il teatro di Sabbath" di Philip Roth. Ve ne parlerò meglio nelle letture di Novembre ma purtroppo sono abbastanza delusa. Lo sto trovando pesante, senza un fine ben preciso e il personaggio è davvero difficile da digerire. Mi dispiace dover bocciare un'opera di un autore che fino ad ora ho molto apprezzato.
Questo mese di Ottobre ho avuto il mio primo e molto positivo approccio con Cesare Pavese con "La luna e i falò".
TRAMA: Anguilla, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e dopo aver vissuto per molti anni in America, torna nel suo paesino natale sulle colline piemontesi in cui spera di ritrovare una vita e un passato che in realtà non esistono più.
"La luna e i falò" è l'ultimo romanzo scritto da Pavese prima del suicidio ed è ritenuto dalla critica uno dei più belli dell'autore. Anche il mio parere segue assolutamente la critica pavesiana. Pavese racconta una storia di ricordi e nostalgia, il tentativo di un bastardo e di un "fuggiasco" di recuperare affetti e legami anche con la terra che la fuga in America ha spezzato materialmente. La temporalità dell'opera è perfettamente bilanciata, alternando flashback alla narrazione presente, tutto sotto il velo dell'emotività e del grigiore malinconico. Il protagonista, Anguilla, è vittima di un'epifania negativa, simile a quella di Serafino Gubbio (vedi Pirandello) quando scopre che la casa in campagna della sua infanzia non esiste più. Anguilla ritrova Nuto, suo compagno d'infanzia, ma non riconosce più il suo paese. I luoghi son gli stessi, a grandi linee, ma la vita, gli abitanti, le abitudini sono mutate perché la Storia e soprattutto la Guerra hanno spazzato via tutto. Un romanzo intenso che si divora in pochissimo tempo, cullati dallo stile elegante ed emotivamente coinvolgente come quello di Pavese. Voglio assolutamente recuperare altro di suo.
Dopo più di un anno ho finalmente recuperato la lettura di un regalo di laurea: "I diari bollenti di Mary Astor" di Edward Sorel.
TRAMA: Edward Sorel ritrovò sotto le assi del pavimento della sua nuova cucina ritagli di giornale in cui si raccontava uno dei più piccanti, bollenti e chiacchierati scandali hollywoodiani degli anni Trenta. Da lì nacque una vera e propria ossessione per la bellissima attrice americana, Mary Astor, tanto da volerne raccontare una sua versione illustrata.
Non conoscevo assolutamente l'attrice nè tanto meno lo scandalo che scoppiò a causa sua. Sorel alterna dettagli della sua vita a interi blocchi di quella di Mary, inframmezzando tutto con vignette e ritratti un po' grotteschi e caricaturali di grande effetto. Un romanzo grafico molto interessante per i curiosi o per gli amanti di Hollywood e dei suoi molteplici scandali.
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