Dopo il terzo tentativo, spero di riuscire finalmente a portarvi il resoconto in ritardo delle letture del mese di Dicembre.
Ho finalmente terminato i romanzi per gli esami universitari con "A sangue freddo" di Truman Capote.
TRAMA: Kansas. Nella notte del 14 Novembre 1959, l'intera famiglia Clutter venne sterminata a colpi di fucile, apparentemente senza un movente.
"A sangue freddo" ha la pretesa di essere un resoconto giornalistico di uno dei casi di cronaca che sconvolse maggiormente l'America negli anni '60. Capote in realtà utilizza molto bene le tecniche romanzesche, realizzando un ibrido tra romanzo e cronaca giornalistica. Per quanto egli ammetta nell'introduzione di aver usato materiale veritiero (interrogatori, interviste, articoli ecc.), è evidente la sua intromissione all'interno della narrazione. Il lettore sa fin dall' inizio chi sono gli assassini della famiglia Clutter che seguiamo fino alla fine, descrivendo molto bene in particolar modo la psicologia di uno dei due. Lo stile di Capote è lucido e apparentemente oggettivo.
Per chi ama i gialli e i casi di cronaca, non potrà lasciarsi sfuggire uno dei romanzi più celebri della letteratura americana.
Ultimi due libri letti sono stati classici. Il primo è "Caro Michele" di Natalia Ginzburg.
TRAMA: Romanzo epistolare tra i membri di una famiglia borghese degli anni '70 scritte in particolar modo a Michele, figlio lontano emotivamente ed affettivamente.
"Caro Michele" è sicuramente molto meno noto rispetto a "Lessico familiare" e questa è la mia prima lettura di questa autrice. Un romanzo epistolare molto breve che si brucia in pochissimi mesi e che ruota tutto attorno a Michele, un giovane uomo che si allontana dalla sua famiglia e che mantiene scarni contatti quanto meno con la madre e con una delle due sorelle, Angelica. E' il romanzo di denuncia della sterilità dei rapporti umani basati su ipocrisia, falsità, convenienza e necessità, in cui l'affetto vero non esiste. Michele è il collante di personaggi smembrati, lacerati e totalmente differenti tra loro che, in un modo o nell'altro, intrecciano le loro vite.
Ho ritrovato il Moravia degli esordi ne "Gli indifferenti" per quanto lo stile della Ginzburg sia molto più scarno di quello moraviano.
Ultimo romanzo letto è stato "Gli occhiali d'oro" di Bassani.
TRAMA: Anni '30. Ferrara. Il dottor Fadigati è uno dei medici più noti della città grazie alla sua fama e al suo prestigio di medico, ma verrà intaccata dalla presunta accusa di omosessualità, scandalo per l'epoca.
Di Bassani ho letto a inizio 2019 "Il giardino dei Finzi-Contini" che mi era piaciuto ma di cui ho sopportato poco i personaggi. "Gli occhiali d'oro" è molto più breve ma un po' prosegue con la stessa ambientazione e anzi cita i personaggi del romanzo precedente. L'ho trovato molto più ben fatto. Ho amato molto sia il dottor Fadigati che il protagonista che, da adulto, ci racconta la strana e particolare amicizia nata tra i due. Un ebreo che sente il peso delle imminenti leggi razziali e un medico omosessuale. La psicologia dei personaggi credo sia molto meglio tratteggiata ed empaticamente mi sono ritrovata con entrambi. Lo stile di Bassani continua a confermarsi velato ed elegante, soprattutto nel trattare temi delicati come l'orientamento sessuale o l'antisemitismo.
Se siete indecisi da cosa iniziare, io assolutamente vi consiglio questa piccola chicca per poi eventualmente approcciarvi al suo più celebre capolavoro.
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