Passa ai contenuti principali

"Siddhartha" di Hermann Hesse

Un libricino così esile tale da non poter immaginare quale mondo racchiuda.

"Siddhartha" di Hesse vale tutta la sua fama e il grande successo che a macchia d'olio, fin dalla sua pubblicazione, lo ha investito.

TRAMA: India. Un giovanissimo brahamano, Siddhartha, col suo amico Govinda intraprendono un viaggio alla ricerca del proprio Io o alla ricerca dell'Om, che è la perfezione. Il cammino dei due amici però si divide, trasportando il giovane protagonista in un mondo materiale e brutale che sarà il vero banco di prova del suo animo. Un processo di ricerca e maturazione che accompagnerà Siddharta per una vita.

"Siddhartha" è la storia di una ricerca che banalmente potremmo definire di sé o dell'Io, ma che forse parte proprio dal tentare di capire cos'è un Io e come lo si può definire. Siddhartha parte da una fase giovanile di indottrinamento in cui l'unica possibilità di comprendere chi siamo è quella di seguire dottrine, teorie, preghiere e sacrifici agli dei; tutto come intercessione per ottenere la felicità eterna. Ma il vero saggio è colui che non può arrestarsi alla teoria ma sperimentare, conoscere, toccar con mano. Govinda e il protagonista, dopo un'esperienza ascetica comune, intraprenderanno due sentieri completamente differenti. L'uno ideologico e l'altro brutalmente carnale. Govinda seguirà Buddha, il Saggio, e ne abbraccerà completamente la dottrina sino ad indossare la ben celebre tunica gialla, simbolo ancor oggi universalmente riconosciuto come tipico dei monaci buddhisti. Il nostro protagonista non può accettare ciò che altri hanno già decretato per lui e parte per la città. Il vero momento di svolta del romanzo è proprio questo. Siddhartha è umano. E' fallace. Siddhartha siamo noi.
E' dunque abbastanza palese il motivo per cui questo romanzo abbia catturato intere generazioni soprattutto di giovani e giovanissimi lettori. Giovani insoddisfatti, giovani disillusi, giovani irrequieti, giovani inesperti tanto quanto il protagonista che si pongono domande esistenziali e cercano risposte.
Siddhartha sperimenta l'ascesi, il digiuno, l'amore carnale, la paternità, la ricchezza, la povertà. Siddhartha cade e si rialza. Ama e soffre. In tutto ciò egli impara a vivere.

I messaggi intertestuali che Hesse concentra in queste poche pagine sono molteplici e talmente profondi e intrisi di filosofia e spiritualismo, da risultare quasi a noi estranei ma nulla potrebbe essere più erroneo. Hesse non ha la pretesa di insegnarci a vivere, anzi! Ci fa capire quanto anche i nostri errori siano frutto ineluttabile di un processo di maturazione che passa inevitabilmente proprio da quegli stessi errori. Se Siddhartha non avesse sperimentato, sbagliato forse non avrebbe mai capito il messaggio ultimo della vita: non ha senso affannarsi alla ricerca forzata della felicità o della saggezza perché esse sono contenute in ciò che di più piccolo e inaspettato la vita può darci.

Un capolavoro che vi cambierà la vita.


Commenti

Post popolari in questo blog

Recensione "Il mare senza stelle" - Erin Morgenstern

 Dinanzi ad Erin Morgenstern ci si può solo inchinare. Può sembrare retorica o una frase fatta, ma se già lo pensavo dopo aver letto "Il circo della notte", adesso ne sono ancor più convinta. TRAMA: Zachary è uno studente universitario appassionato di libri e videogame e proprio nella biblioteca del suo Ateneo, si imbatte in un libro molto antico e misterioso, Dolci rimpianti, che sembra non avere origine. Un libro che racconta varie storie tra le quali anche un episodio della stessa vita del nostro protagonista quando, da bambino, non ha avuto il coraggio di aprire una porta dipinta su una parete che lo avrebbe condotto al Mare senza stelle. Eppure Zachary, grazie al libro e all'intervento di altri due personaggi, Dorian e Mirabel, avrà modo di arrivare davvero in quel mondo misterioso e labirintico, di perdersi tra le sue storie e di assistere al mutamento della grande e vera Storia. Per chi conosce già l'autrice, dirvi che questo fantasy è secondo me uno dei miglio

"Cadrà dolce la pioggia e altri racconti" di Ray Bradbury

E' un post improvviso, sorto davvero spontaneo e necessario avendo appena terminato di leggere "Cadrà dolce la pioggia e altri racconti" di Ray Bradbury. Non mi ero mai approcciata a questo autore, pur essendo molto noto per la tanto altrettanto nota "Fahrenheit451". Il libro di cui voglio parlarvi contiene tre racconti: Cadrà dolce la pioggia, I lunghi anni, La gita di un milione di anni. Sono tre racconti ambientati nel futuro (Agosto e Ottobre 2026) e parlano di terrestri che si trasferiscono su Marte per sopravvivere, la Terra è devastata da guerre e distruzioni. Questi tre racconti, nella loro semplicità, mi hanno letteralmente devastata. Hanno un carattere profetico e pensare che il 2026 è solo fra undici anni e che fra undici anni, forse, ci sarò anche io e magari ci saranno anche i miei figli, mi sconvolge. Il primo dei tre racconti, che è quello che più mi ha sconvolta, narra di una casa che è completamente autonoma. E' talmente tecnologica

"La fattoria degli animali" di George Orwell

Ho appena terminato una lettura che da qualche anno avrei voluto fare ma che per dimenticanza non ho mai fatto. Parlo di "La fattoria degli animali" di George Orwell. Ho ritrovato un'edizione scolastica che mio fratello ha letto in 3^ media, nonostante fosse un'edizione per bambini, l'ho trovata comunque ben fatta. La preferisco ad altre un po' più "austere" perchè, alla fine di ogni capitolo, propone degli spunti di riflessione molto interessanti. Gli animali della fattoria, maltrattati dal padrone Jones, vengono a conoscenza del sogno di un vecchio maiale, chiamato Vecchio Maggiore che, la notte precedente, ha immaginato un mondo governato solo da animali dove tutti potranno vivere felici. Intonano anche un inno alla patria degli animali, chiamato: "Animali d'Inghilterra". Il signor Jones inizia a trascurare la fattoria e alla fine si attua la rivoluzione. La fattoria pian piano viene gestita in comune da tutti gli animali, veng