Solito lunedì traumatico, solito risveglio traumatico, solite lezione in università che mi aspettano.
Eppure, oggi voglio proporvi un piccolo commento di un libro che ho terminato di leggere poco tempo fa: "Gli sdraiati" di Michele Serra.
Non essendo un vero e proprio romanzo, non ha una trama ben precisa. Questo libro lo definirei una specie di saggio di critica agli adolescenti e agli adulti.
L'autore cerca di sviscerare quello che i figli adolescenti, continuamente sdraiati sul divano, multitasking alla ricerca di ulteriori braccia, e i padri pensano. Una lotta che nel libro si materializza in maniera distopica come una guerra fra Giovani e Vecchi.
Questo libro, saggio, critica (riuscite voi a trovare un nome adatto?) mi ha fatto aprire gli occhi ancor di più sul futuro. Un giorno saremo governati da questi giovani che sembrano ridotti ad automi dalla tecnologia, che seguono il branco, che perdono a mio parere di personalità. Essendo quasi loro coetanea, mi vien spontaneo paragonarmi a loro e non riesco a trovare punti in comune, non riesco a capire dove ci sia stato il blocco dell'ingranaggio e se effettivamente questa eccessiva tecnologia non stia creando più danni che altro.
E' un libro che fa riflettere e che credo sia, a mio parere, più un'opera di conforto per i genitori alle prese con "sdraiati", che un rimprovero per qualche adolescente che lo avrà letto.
Mi è piaciuta molto la fine (che ovviamente non vi rivelerò) ma la trovo davvero un po' utopica, i ragazzi non cambiano da oggi a domani. Purtroppo.
Eppure, oggi voglio proporvi un piccolo commento di un libro che ho terminato di leggere poco tempo fa: "Gli sdraiati" di Michele Serra.
Non essendo un vero e proprio romanzo, non ha una trama ben precisa. Questo libro lo definirei una specie di saggio di critica agli adolescenti e agli adulti.
L'autore cerca di sviscerare quello che i figli adolescenti, continuamente sdraiati sul divano, multitasking alla ricerca di ulteriori braccia, e i padri pensano. Una lotta che nel libro si materializza in maniera distopica come una guerra fra Giovani e Vecchi.
Questo libro, saggio, critica (riuscite voi a trovare un nome adatto?) mi ha fatto aprire gli occhi ancor di più sul futuro. Un giorno saremo governati da questi giovani che sembrano ridotti ad automi dalla tecnologia, che seguono il branco, che perdono a mio parere di personalità. Essendo quasi loro coetanea, mi vien spontaneo paragonarmi a loro e non riesco a trovare punti in comune, non riesco a capire dove ci sia stato il blocco dell'ingranaggio e se effettivamente questa eccessiva tecnologia non stia creando più danni che altro.
E' un libro che fa riflettere e che credo sia, a mio parere, più un'opera di conforto per i genitori alle prese con "sdraiati", che un rimprovero per qualche adolescente che lo avrà letto.
Mi è piaciuta molto la fine (che ovviamente non vi rivelerò) ma la trovo davvero un po' utopica, i ragazzi non cambiano da oggi a domani. Purtroppo.
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