Oggi volevo parlarvi di un libro che ho appena terminato di leggere e sto parlando di "Il favoloso teatro del gigante" di David Machado, che comprai a 3 euro ad un mercatino.
Questo libro narra di due stranieri, Eunice e il gigante, che giungono in un piccolo e sperduto paesino del Portogallo chiamato Lagares. Il gigante è un racconta storie e riesce ad affascinare tutti con questi suoi racconti ma un giorno si addormentò continuando a raccontare. Tutti i racconti verranno trascritti da sua moglie Eunice in 239 quaderni. Al risveglio del gigante anche Lagares sarà costretto a cambiare.
Parto dicendo che questo libro mi è piaciuto ma sicuramente non finisce nei miei libri preferiti. All'inizio la narrazione è piuttosto lenta e, proprio nel primo capitolo, ti perdi e non capisci che cosa sta succedendo. Personaggio secondario di questa storia è Padre Augusto ma credo che in tutto il libro la sua storia e quella di suo figlio oscurino quella del gigante. Insomma io voglio sentir parlare del teatro del gigante, sinceramente le scaramucce fra Padre Augusto e suo figlio Casimiro dovrebbero essere comunque secondarie. Invece del teatro, chiamiamolo così, se ne parla solo negli ultimi capitoli del libro.
Lo scrittore ha cercato di creare una serie di effetti come flashbacks o parentesi nella narrazione che però secondo me non sono stati gestiti benissimo perchè spesso si perde il filo della narrazione. Ti dice qualcosa e tu sai di averlo capito e poi subito dopo ritorna indietro e parla di un altro personaggio. Insomma non è stato gestito bene l'aspetto temporale.
Per il resto il linguaggio è molto semplice e piacevole e la storia è davvero molto carina, è un libro che io rileggerei magari sotto l'ombrellone. Ve lo consiglio come lettura di evasione in un mondo fantasioso.
Questo libro narra di due stranieri, Eunice e il gigante, che giungono in un piccolo e sperduto paesino del Portogallo chiamato Lagares. Il gigante è un racconta storie e riesce ad affascinare tutti con questi suoi racconti ma un giorno si addormentò continuando a raccontare. Tutti i racconti verranno trascritti da sua moglie Eunice in 239 quaderni. Al risveglio del gigante anche Lagares sarà costretto a cambiare.
Parto dicendo che questo libro mi è piaciuto ma sicuramente non finisce nei miei libri preferiti. All'inizio la narrazione è piuttosto lenta e, proprio nel primo capitolo, ti perdi e non capisci che cosa sta succedendo. Personaggio secondario di questa storia è Padre Augusto ma credo che in tutto il libro la sua storia e quella di suo figlio oscurino quella del gigante. Insomma io voglio sentir parlare del teatro del gigante, sinceramente le scaramucce fra Padre Augusto e suo figlio Casimiro dovrebbero essere comunque secondarie. Invece del teatro, chiamiamolo così, se ne parla solo negli ultimi capitoli del libro.
Lo scrittore ha cercato di creare una serie di effetti come flashbacks o parentesi nella narrazione che però secondo me non sono stati gestiti benissimo perchè spesso si perde il filo della narrazione. Ti dice qualcosa e tu sai di averlo capito e poi subito dopo ritorna indietro e parla di un altro personaggio. Insomma non è stato gestito bene l'aspetto temporale.
Per il resto il linguaggio è molto semplice e piacevole e la storia è davvero molto carina, è un libro che io rileggerei magari sotto l'ombrellone. Ve lo consiglio come lettura di evasione in un mondo fantasioso.
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