Vi siete mai chiesti cos'è il tempo, che inesorabile scorre? E vi siete mai chiesti: ma noi chi siamo?
Ho provato a dare una risposta sensata a questa mia domanda e non sono arrivata ad una conclusione soddisfacente ed edificante...Sono tuttavia convinta che noi, minuscoli e invisibili esseri umani, di un pianeta minore come la Terra, non siamo altro che un po' di Niente in un immenso Tutto.
Sì noi siamo questo.
Una mente brillante come quella del professor Stephen Hawking, cosmologo e astrofisico britannico, sta ancora cercando "una semplice equazione per spiegare tutto". Se dovesse riuscirci non sono convinta però di volerla effettivamente conoscere.
Immaginare la nascita e la morte dell'Universo, del Tempo non credo che ci renderebbe più sicuri di noi. Ammetto però che sarebbe una grandissima scoperta scientifica.
"La teoria del tutto" mi ha affascinato. Mi ha affascinato con quanta passione quell'uomo si dedicava incessantemente alla scoperta delle leggi dell'Universo, con quanta dedizione ha continuato a studiare per il dottorato e a lottare nonostante la gravissima malattia.
Ancor più commovente è l'amore profondo di sua moglie Jane e dei suoi figli che non giudicavano e vivevano la quotidianità come tutte le famiglie normali. Era un amore immenso! Nonostante verso la fine del film lui non riesce più a parlare, l'amore vibrava nell'aria, era palpabile, percepibile.
I miei complimenti vanno soprattutto al cast. Gli attori protagonisti sono stupefacenti. Ammiro soprattutto la bravura di Eddie Redmayne che ha saputo interpretare la malattia in modo ineccepibile, senza cadere nel ridicolo e nel costruito.
E' un film che ti fa riflettere. Ieri sera, appena varcata la soglia del cinema, il cielo mi sembrava più luminoso, più grande, più ampio, più blu e avevo quella sensazione di leggerezza, sarei stata capace di raggiungere la stella più vicina con un solo balzo.
Voglio concludere questo mio piccolo pensiero con una frase tratta dal film che mi è piaciuta molto.
"C'è sempre qualcosa che uno può fare con successo"
Ho provato a dare una risposta sensata a questa mia domanda e non sono arrivata ad una conclusione soddisfacente ed edificante...Sono tuttavia convinta che noi, minuscoli e invisibili esseri umani, di un pianeta minore come la Terra, non siamo altro che un po' di Niente in un immenso Tutto.
Sì noi siamo questo.
Una mente brillante come quella del professor Stephen Hawking, cosmologo e astrofisico britannico, sta ancora cercando "una semplice equazione per spiegare tutto". Se dovesse riuscirci non sono convinta però di volerla effettivamente conoscere.
Immaginare la nascita e la morte dell'Universo, del Tempo non credo che ci renderebbe più sicuri di noi. Ammetto però che sarebbe una grandissima scoperta scientifica.
"La teoria del tutto" mi ha affascinato. Mi ha affascinato con quanta passione quell'uomo si dedicava incessantemente alla scoperta delle leggi dell'Universo, con quanta dedizione ha continuato a studiare per il dottorato e a lottare nonostante la gravissima malattia.
Ancor più commovente è l'amore profondo di sua moglie Jane e dei suoi figli che non giudicavano e vivevano la quotidianità come tutte le famiglie normali. Era un amore immenso! Nonostante verso la fine del film lui non riesce più a parlare, l'amore vibrava nell'aria, era palpabile, percepibile.
I miei complimenti vanno soprattutto al cast. Gli attori protagonisti sono stupefacenti. Ammiro soprattutto la bravura di Eddie Redmayne che ha saputo interpretare la malattia in modo ineccepibile, senza cadere nel ridicolo e nel costruito.
E' un film che ti fa riflettere. Ieri sera, appena varcata la soglia del cinema, il cielo mi sembrava più luminoso, più grande, più ampio, più blu e avevo quella sensazione di leggerezza, sarei stata capace di raggiungere la stella più vicina con un solo balzo.
Voglio concludere questo mio piccolo pensiero con una frase tratta dal film che mi è piaciuta molto.
"C'è sempre qualcosa che uno può fare con successo"
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