Perennemente in ritardo con le recensioni e questo mese non è da meno.
Causa studio, ultimo esame, laurea imminente e mille altre avventure, a Giugno ho letto davvero poco rispetto al solito.
La prima lettura del mese mi ha portato via molto tempo (più di 20 giorni) e parlo di "Ventimila leghe sotto i mari" di Jules Verne.
TRAMA: Il Prof. Aronnax, il suo aiutante Conseil e il pescatore Ned Land sono imbarcati su una nave a caccia di un mastodontico mostro che infesta i mari e causa incidenti navali. In realtà i tre scopriranno, una volta scaraventati in mare, che quel mostro è un sottomarino come non ne avevano mai visti guidato da un misterioso Capitano, Nemo, che sembra volerli trascinare in un'esplorazione infinita dei mari del mondo.
Dopo essermi appassionata a "Viaggio al centro della terra" lo scorso anno, mi aspettavo di sicuro qualcosa tipicamente alla Verne anche questa volta. Intendo quindi scienza, scoperte tecnologiche, fantascienza e viaggi mirabolanti e straordinari ed effettivamente tutti gli ingredienti c'erano, peccato che io abbia trovato questo romanzo esageratamente lungo e ridondante. Le avventure e i momenti di crisi da cui poi si sviluppa la narrazione sono relativamente molto pochi su una mole di più di 500 pp., tutto il resto è un elenco quasi enciclopedico di pesci, piante, animali ecc. Questo ha reso il volume molto pesante da leggere anche se particolarmente utile per ampliare il proprio bagaglio culturale nell'ambito delle scienze naturali, che non fa mai male effettivamente. E' un libro che si inquadra perfettamente, a mio parere, nella corrente Positivista di fine Ottocento per quanto Verne sia l'iniziatore di un nuovo genere letterario che è appunto il fantascientifico ma, in questo caso almeno, la dimensione di scienza prevale nettamente su quella fantastica. Sconsigliato come prima lettura di questo autore, sarebbe più opportuno iniziare da qualcosa di più agevole come "Il giro del mondo in ottanta giorni".
Mi sono ripresa dalla pesantezza con un fantasy di Neil Gaiman e Terry Pratchett ovvero "Good omens" di cui è stata anche realizzata una serie tv per Amazon.
TRAMA: In un piccolo paesino dell'Inghilterra due mondi sono destinati a scontrarsi, il Bene e il Male, nel giorno finale, l'Apocalisse. Per far sì che la guerra accada, tutto dipende da un bambino, Adam, l'Anticristo che scatenerà l'Armageddon finale. A sconvolgere i piani della fine del mondo due nemici-amici, il demone Crowley e l'angelo Azraphael, entrambi troppo legati alla Terra per permettere che scompaia.
E' il primo libro di Gaiman che leggo e sono rimasta entusiasta. Questo fantasy è divertente, ironico, geniale, si legge con estrema facilità e i personaggi sono tutti ben delineati. La lotta tra bene e male è forse uno dei topoi della letteratura, ma qui i confini tra le due schiere non sono davvero così netti. I due autori ci ricordano con battute o pungente ironia che il bene e il male si mescolano e che per quanto si accusino gli angeli o i demoni di essere responsabili delle nostre azioni, in realtà ciascuno di noi è fautore del proprio destino. "Il fatto è che la vera grazia e la vera cattiveria albergano nella mente degli uomini". Potrete condividere davvero buona parte delle riflessioni che, seppur in maniera fantastica, vengono fatte in questo romanzo dai toni assolutamente surreali. Un'opera geniale e geniale soprattutto nella sua apparente frivolezza che, come già vi ho detto, cela una effettiva profondità.
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