Ho volontariamente omesso di parlar di questo libro a Gennaio.
Non è stata una svista.
"Aspettando Bojangles" di Olivier Bourdeaut è comparso casualmente nella mia vita, l'ho ritrovato l'estate scorsa nella Little Free Library del mio paese. Ammetto di esser stata attratta dalla casa editrice nota (Neri Pozza) e ha sostato nella mia libreria per mesi. Ingiustamente.
TRAMA: "Aspettando Bojangles" è il racconto attraverso gli occhi di un bambino della sua famiglia, alquanto bizzarra. Sua madre non ha mai lo stesso nome ogni giorno e si anima sentendo la canzone "Mister Bojangles" di Nina Simone, la condivisione della vita con un uccello asiatico chiamato Damigella.Una vita di feste, amici particolari, dibattiti fino a tarda notte e niente scuola. Una vita di allegria, la tristezza è bandita.
Avevo aspettative davvero molto basse, la copertina non mi diceva molto e la sinossi non mi faceva ben capire di cosa si parlasse. Probabilmente non sono riuscita a spiegarmi nemmeno io, ma cosa si potrebbe dire in anticipo della vita di una famiglia se non la si vive o non la si legge? Sono rimasta, invece, profondamente colpita dalla lettura. "Aspettando Bojangles" si legge in pochissimo tempo, causa la mole di circa un centinaio di pagine eppure i temi trattati sono pesanti, importanti, contemporanei. Un mondo in cui la tristezza è bandita, in cui le regole sono bandite, in cui essere parzialmente sboccati è consuetudine. Un bambino che gioca con un uccello asiatico, che ascolta dibattiti inerenti la politica o il sesso seppur molto piccolo, la scuola che non ha maggiore valenza dell'apprendimento esclusivamente empirico. Follia, vi starete dicendo. Tutto ciò è follia.
Bingo.
Georgette, Renèe, Marylou è la vera protagonista (o almeno la sua malattia). Schizofrenia, iperattività, depressione. La sua mente è un treno di colori in viaggio a tutta velocità e se non lo si sa controllare ti distrugge.
Non voglio assolutamente svelarvi di più perché merita di essere letto. Tutto viene trattato con estremo tatto e delicatezza dal narratore bambino che non può che dare una parvenza di innocenza e ingenuità al tutto. Se volete approfondire temi come le malattie mentali in maniera non scientifica, questo romanzo è un ottimo spunto.
Non è stata una svista.
"Aspettando Bojangles" di Olivier Bourdeaut è comparso casualmente nella mia vita, l'ho ritrovato l'estate scorsa nella Little Free Library del mio paese. Ammetto di esser stata attratta dalla casa editrice nota (Neri Pozza) e ha sostato nella mia libreria per mesi. Ingiustamente.
TRAMA: "Aspettando Bojangles" è il racconto attraverso gli occhi di un bambino della sua famiglia, alquanto bizzarra. Sua madre non ha mai lo stesso nome ogni giorno e si anima sentendo la canzone "Mister Bojangles" di Nina Simone, la condivisione della vita con un uccello asiatico chiamato Damigella.Una vita di feste, amici particolari, dibattiti fino a tarda notte e niente scuola. Una vita di allegria, la tristezza è bandita.
Avevo aspettative davvero molto basse, la copertina non mi diceva molto e la sinossi non mi faceva ben capire di cosa si parlasse. Probabilmente non sono riuscita a spiegarmi nemmeno io, ma cosa si potrebbe dire in anticipo della vita di una famiglia se non la si vive o non la si legge? Sono rimasta, invece, profondamente colpita dalla lettura. "Aspettando Bojangles" si legge in pochissimo tempo, causa la mole di circa un centinaio di pagine eppure i temi trattati sono pesanti, importanti, contemporanei. Un mondo in cui la tristezza è bandita, in cui le regole sono bandite, in cui essere parzialmente sboccati è consuetudine. Un bambino che gioca con un uccello asiatico, che ascolta dibattiti inerenti la politica o il sesso seppur molto piccolo, la scuola che non ha maggiore valenza dell'apprendimento esclusivamente empirico. Follia, vi starete dicendo. Tutto ciò è follia.
Bingo.
Georgette, Renèe, Marylou è la vera protagonista (o almeno la sua malattia). Schizofrenia, iperattività, depressione. La sua mente è un treno di colori in viaggio a tutta velocità e se non lo si sa controllare ti distrugge.
Non voglio assolutamente svelarvi di più perché merita di essere letto. Tutto viene trattato con estremo tatto e delicatezza dal narratore bambino che non può che dare una parvenza di innocenza e ingenuità al tutto. Se volete approfondire temi come le malattie mentali in maniera non scientifica, questo romanzo è un ottimo spunto.
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