Anche Settembre ormai è terminato e in parte sono felice. E' arrivato l'autunno (stagione che amo) e soprattutto siamo quasi arrivati ad un traguardo per me molto importante.
Proprio a causa dell'ultimo esame e degli ultimi preparativi per la tesi, questo mese non ho letto molto; in mia discolpa posso dire che uno dei libri letti aveva una mole non indifferente.
Della duologia "Come il sole di mezzanotte/Ci pensa il cielo" gentilmente inviatemi dall'autrice Liliana Onori vi ho già fatto un posto singolo.
La lettura che mi ha indubbiamente tenuta impegnata per quasi tutto il mese è stata "Guida galattica per gli autostoppisti" di Douglas Adams.
TRAMA: Arthur Dent rischia di veder demolita la sua casa sulla Terra per la costruzione di una nuova autostrada. In realtà, anche la Terra sta per essere spazzata via da un'astronave aliena per costruire una nuova autostrada galattica. Arthur Dent scoprirà, quindi, che il suo più caro amico Ford non è altro che un alieno bloccato sul suo pianeta, grazie a lui e alla "Guida galattica per gli autostoppisti" i due si salveranno, iniziando un turbinio di viaggi nello spazio e nel tempo.
Io acquistai il volume completo con tutti i 5 libri della serie ovvero Guida galattica per gli autostoppisti; Ristorante al termine dell'universo; La vita, l'universo e tutto quanto; Addio e grazie per tutto il pesce e Praticamente innocuo a cui pare si sia aggiunto nel 2009 un ultimo volume ovvero E un'altra cosa (che nell'edizione Mondadori manca). Forse la scelta di leggere tutto d'un fiato la serie completa non aiuta affatto. Innanzitutto la serie di Douglas Adams è una delle pietre miliare del genere fantasy, tutti i grandi appassionati di videogames hanno letto o quantomeno conoscono la serie e questo mi ha molto incuriosita. Ha vegetato per anni in wishlist e avevo alte aspettative che, in parte, sono state deluse. E' un susseguirsi di viaggi, vicende fuori da ogni tipo di logica, i capitoli sono spesso sconnessi tra loro, i personaggi sono moltissimi e anche con nomi molto bizzarri difficili da memorizzare. Un andirivieni così complesso non permette al lettore di orientarsi bene e soprattutto le immagini sono molto complesse da immaginare, sembra davvero di leggere i sogni di un folle o di un drogato proprio per il carattere eccessivamente psichedelico e surreale del tutto. Non sono riuscita a portare a termine la lettura, abbandonata alle ultime 150 pp perché ormai insostenibile. I primi volumi mi sono piaciuti nonostante tutto, ho apprezzato la lucida critica alla società contemporanea che l'autore ha celato sotto il caos fantasioso. Molte citazioni sono veramente belle. Il volume che ho preferito è stato "Addio e grazie per tutto il pesce". Ne consiglio la lettura in maniera frammentata.
Ultimo libro letto è per motivi di studio ovvero "La battaglia dei libri" di Jonathan Swift. Un libello di scarse 70 pp in cui l'autore immagina, in maniera notevolmente ironica, che volumi Antichi e Moderni inizino a combattere in biblioteca per decretare i vincitori di questa disputa letteraria. L'autore, a mio parere, patteggia per gli Antichi ma lascia il finale aperto, dimostrazione che nel Settecento la discussione era accesa e forse, con altri termini come Classici e Contemporanei, lo è ancora oggi.
Proprio a causa dell'ultimo esame e degli ultimi preparativi per la tesi, questo mese non ho letto molto; in mia discolpa posso dire che uno dei libri letti aveva una mole non indifferente.
Della duologia "Come il sole di mezzanotte/Ci pensa il cielo" gentilmente inviatemi dall'autrice Liliana Onori vi ho già fatto un posto singolo.
La lettura che mi ha indubbiamente tenuta impegnata per quasi tutto il mese è stata "Guida galattica per gli autostoppisti" di Douglas Adams.
TRAMA: Arthur Dent rischia di veder demolita la sua casa sulla Terra per la costruzione di una nuova autostrada. In realtà, anche la Terra sta per essere spazzata via da un'astronave aliena per costruire una nuova autostrada galattica. Arthur Dent scoprirà, quindi, che il suo più caro amico Ford non è altro che un alieno bloccato sul suo pianeta, grazie a lui e alla "Guida galattica per gli autostoppisti" i due si salveranno, iniziando un turbinio di viaggi nello spazio e nel tempo.
Io acquistai il volume completo con tutti i 5 libri della serie ovvero Guida galattica per gli autostoppisti; Ristorante al termine dell'universo; La vita, l'universo e tutto quanto; Addio e grazie per tutto il pesce e Praticamente innocuo a cui pare si sia aggiunto nel 2009 un ultimo volume ovvero E un'altra cosa (che nell'edizione Mondadori manca). Forse la scelta di leggere tutto d'un fiato la serie completa non aiuta affatto. Innanzitutto la serie di Douglas Adams è una delle pietre miliare del genere fantasy, tutti i grandi appassionati di videogames hanno letto o quantomeno conoscono la serie e questo mi ha molto incuriosita. Ha vegetato per anni in wishlist e avevo alte aspettative che, in parte, sono state deluse. E' un susseguirsi di viaggi, vicende fuori da ogni tipo di logica, i capitoli sono spesso sconnessi tra loro, i personaggi sono moltissimi e anche con nomi molto bizzarri difficili da memorizzare. Un andirivieni così complesso non permette al lettore di orientarsi bene e soprattutto le immagini sono molto complesse da immaginare, sembra davvero di leggere i sogni di un folle o di un drogato proprio per il carattere eccessivamente psichedelico e surreale del tutto. Non sono riuscita a portare a termine la lettura, abbandonata alle ultime 150 pp perché ormai insostenibile. I primi volumi mi sono piaciuti nonostante tutto, ho apprezzato la lucida critica alla società contemporanea che l'autore ha celato sotto il caos fantasioso. Molte citazioni sono veramente belle. Il volume che ho preferito è stato "Addio e grazie per tutto il pesce". Ne consiglio la lettura in maniera frammentata.
Ultimo libro letto è per motivi di studio ovvero "La battaglia dei libri" di Jonathan Swift. Un libello di scarse 70 pp in cui l'autore immagina, in maniera notevolmente ironica, che volumi Antichi e Moderni inizino a combattere in biblioteca per decretare i vincitori di questa disputa letteraria. L'autore, a mio parere, patteggia per gli Antichi ma lascia il finale aperto, dimostrazione che nel Settecento la discussione era accesa e forse, con altri termini come Classici e Contemporanei, lo è ancora oggi.
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