Ho appena terminato un capolavoro assoluto ovvero "Il castello delle stelle" di Alex Alice.
Da piccola mi sono sempre dilettata con gli acquerelli non comprendendone mai le vere potenzialità, mi limitavo a dipingere improbabili vasi di fiori (solo i contorni, badate).
Non divaghiamo, parliamo dell'opera.
TRAMA: 1868. L'esploratrice francese Claire Dulac parte nello spazio alla ricerca dell'etere, ma scompare. Così il marito e il figlio Seraphine verranno convocati da un misterioso personaggio, di cui inizialmente non conoscono l'identità, per un progetto altrettanto misterioso. Progetto che poi si rivelerà la costruzione di una nave etermobile.
Quest'opera mi ha colpito fin da quando, casualmente, la vidi in libreria. Io amo particolarmente il blu e quando iniziai a sfogliare le tavole meravigliose decisi che avrei dovuto assolutamente comprarla al più presto. Dall'uso inutile che facevo degli acquerelli, ho scoperto una dimensione meravigliosa e qui ti domandi: perché non sai dipingere o disegnare?
Le tavole giocano moltissimo sulle tonalità dell'azzurro e del blu, soprattutto perché molte scene si svolgono nello spazio e il tratto dell'artista è molto delicato. Non sono esperta di disegno, ahimè, ma è uno stile molto vicino ai cartoni animati giapponesi parlo ad esempio dei film diretti da Hayao Miyazaki.
Lo definisco un graphic novel storico proprio perché ambientato nella seconda metà dell'Ottocento e Alex Alice riesce a mixare bene personaggi storici (Bismarck, Ludwig II, la principessa Sissi) con concetti scientifici e filosofici anche difficili a volte da recepire se appresi in maniera accademica. Ricorda molto il mondo steam punk che a me, personalmente, piace moltissimo.
I personaggi sono tutti ben caratterizzati, hanno una personalità evidente e sono rimasta colpita molto dal protagonista Seraphine, da Hans (divertente e ironico) ma soprattutto da re Ludwig II, vera pietra miliare dell'intera opera.
Consiglio quindi il libro a tutti gli appassionati di scienza, di questo periodo storico e a tutti coloro che volessero perdersi nella meraviglia dello spazio grazie a disegni mirabilmente realizzati.
P.S. L'edizione è anche arricchita da un'intervista fatta all'autore, più vari bozzetti preparatori che la rendono ancor più un'opera da collezione che merita di far parte della nostra libreria.
Da piccola mi sono sempre dilettata con gli acquerelli non comprendendone mai le vere potenzialità, mi limitavo a dipingere improbabili vasi di fiori (solo i contorni, badate).
Non divaghiamo, parliamo dell'opera.
TRAMA: 1868. L'esploratrice francese Claire Dulac parte nello spazio alla ricerca dell'etere, ma scompare. Così il marito e il figlio Seraphine verranno convocati da un misterioso personaggio, di cui inizialmente non conoscono l'identità, per un progetto altrettanto misterioso. Progetto che poi si rivelerà la costruzione di una nave etermobile.
Quest'opera mi ha colpito fin da quando, casualmente, la vidi in libreria. Io amo particolarmente il blu e quando iniziai a sfogliare le tavole meravigliose decisi che avrei dovuto assolutamente comprarla al più presto. Dall'uso inutile che facevo degli acquerelli, ho scoperto una dimensione meravigliosa e qui ti domandi: perché non sai dipingere o disegnare?
Le tavole giocano moltissimo sulle tonalità dell'azzurro e del blu, soprattutto perché molte scene si svolgono nello spazio e il tratto dell'artista è molto delicato. Non sono esperta di disegno, ahimè, ma è uno stile molto vicino ai cartoni animati giapponesi parlo ad esempio dei film diretti da Hayao Miyazaki.
Lo definisco un graphic novel storico proprio perché ambientato nella seconda metà dell'Ottocento e Alex Alice riesce a mixare bene personaggi storici (Bismarck, Ludwig II, la principessa Sissi) con concetti scientifici e filosofici anche difficili a volte da recepire se appresi in maniera accademica. Ricorda molto il mondo steam punk che a me, personalmente, piace moltissimo.
I personaggi sono tutti ben caratterizzati, hanno una personalità evidente e sono rimasta colpita molto dal protagonista Seraphine, da Hans (divertente e ironico) ma soprattutto da re Ludwig II, vera pietra miliare dell'intera opera.
Consiglio quindi il libro a tutti gli appassionati di scienza, di questo periodo storico e a tutti coloro che volessero perdersi nella meraviglia dello spazio grazie a disegni mirabilmente realizzati.
P.S. L'edizione è anche arricchita da un'intervista fatta all'autore, più vari bozzetti preparatori che la rendono ancor più un'opera da collezione che merita di far parte della nostra libreria.
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