Perdonatemi la lunga assenza, troppo lunga.
Tra tre giorni ho il primo esonero di questo secondo anno universitario e, come sempre, lo studio mi assorbe completamente ma vi garantisco che la lettura non manca, testimone proprio il post di oggi.
Ho appena terminato di leggere, nell'ennesimo tragicomico viaggio in pullman, "Le vergini suicide" di Jeffrey Eugenides.
TRAMA: L'attrazione di tutti i ragazzini del quartiere di un paesino americano sono le cinque sorelle Lisbon (Cecilia, Bonnie, Lux, Mary e Theresa), tutte molto belle e tutte morte nel giro di un anno. Quei ragazzi, dopo anni da quel misterioso evento, ancora continuano a chiedersi il perchè di quel gesto.
Dello stesso autore avevo letto questa estate "La trama del matrimonio", ultimo regalo della sua penna e ho rimediato recuperando il primo. Già quel libro mi colpì particolarmente, non tanto per la trama alquanto semplice, ma per l'analisi psicologica dei personaggi, profonda o meno in alcuni punti.
Questo libro può essere definito una sorta di romanzo corale ma non propriamente detto perchè in realtà il personaggio che racconta è solo uno (anonimo), ma intervengono nella narrazione anche voci di altri personaggi (coetanei del narratore, abitanti del quartiere, medici ecc.) che lo aiutano a ricostruire i fatti. In realtà in questo libro l'analisi psicologica delle ragazze è meno presente se non del tutto sporadica, evidente solo negli interventi dello psicologo. Proprio per questa continua analisi basata solo su congetture e pochi reperti, la conclusione è aperta, nè il narratore, nè il lettore riescono ad avere la risposta al suicidio delle ragazze che d'altronde è ben chiaro già dalla trama; l'effetto è sicuramente voluto dall'autore che ci permette, in questo modo, di farci una nostra idea oggettiva sull'accaduto.
Un romanzo assolutamente consigliato, da accompagnare alla visione del film.
Tra tre giorni ho il primo esonero di questo secondo anno universitario e, come sempre, lo studio mi assorbe completamente ma vi garantisco che la lettura non manca, testimone proprio il post di oggi.
Ho appena terminato di leggere, nell'ennesimo tragicomico viaggio in pullman, "Le vergini suicide" di Jeffrey Eugenides.
TRAMA: L'attrazione di tutti i ragazzini del quartiere di un paesino americano sono le cinque sorelle Lisbon (Cecilia, Bonnie, Lux, Mary e Theresa), tutte molto belle e tutte morte nel giro di un anno. Quei ragazzi, dopo anni da quel misterioso evento, ancora continuano a chiedersi il perchè di quel gesto.
Dello stesso autore avevo letto questa estate "La trama del matrimonio", ultimo regalo della sua penna e ho rimediato recuperando il primo. Già quel libro mi colpì particolarmente, non tanto per la trama alquanto semplice, ma per l'analisi psicologica dei personaggi, profonda o meno in alcuni punti.
Questo libro può essere definito una sorta di romanzo corale ma non propriamente detto perchè in realtà il personaggio che racconta è solo uno (anonimo), ma intervengono nella narrazione anche voci di altri personaggi (coetanei del narratore, abitanti del quartiere, medici ecc.) che lo aiutano a ricostruire i fatti. In realtà in questo libro l'analisi psicologica delle ragazze è meno presente se non del tutto sporadica, evidente solo negli interventi dello psicologo. Proprio per questa continua analisi basata solo su congetture e pochi reperti, la conclusione è aperta, nè il narratore, nè il lettore riescono ad avere la risposta al suicidio delle ragazze che d'altronde è ben chiaro già dalla trama; l'effetto è sicuramente voluto dall'autore che ci permette, in questo modo, di farci una nostra idea oggettiva sull'accaduto.
Un romanzo assolutamente consigliato, da accompagnare alla visione del film.
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