Buonasera a tutti ragazzi!
So che l'ora non è sicuramente delle più consone, ma è l'unico momento libero che ho per potervi aggiornare sulle mie letture del mese di Aprile. Mi scuso in anticipo per la brevità dei commenti ma non ho avuto modo di preparare qualcosa di molto più sostanzioso.
Ho deciso di alternare libri miei con libri che prendo in prestito, in modo da non esaurire subito la mia scorta personale e quindi non gravare eccessivamente sui miei genitori.
Il primo libro che ho chiesto in prestito a mia cugina è stato "Il primo bacio a Parigi" di Stephanie Perkins.
TRAMA: Anna è pronta a passare il suo ultimo anno di scuola con la sua migliore amica e con il ragazzo che le piace, ma sfortunatamente il padre decide di mandarla a Parigi per un intero anno scolastico. Lì incontrerà St.Clair che forse le farà cambiare idea sul suo soggiorno parigino.
E' un libro che si divora in pochissimo tempo. Lo stile è molto scorrevole e la trama è davvero semplice, tanto da rasentare a volte anche il banale. E' una storia d'amore (come chiaramente si evince dal titolo!) molto dolce, molto zuccherosa. Io lo consiglio a chi ha bisogno di rilassarsi un attimo perché troppo preso da lavoro o studio.
L'ultimo libro letto è stato un classico: "Al paradiso delle signore" di Emile Zola.
TRAMA: Denise, orfana con due fratelli, si trasferisce a Parigi dallo zio Baudu in cerca di fortuna. Contrariamente al volere della famiglia, si farà assumere come commessa nel grande magazzino concorrente aperto dal signor Mouret, "Al paradiso delle signore". Seguiremo quindi le varie relazioni che si verranno a creare fra i vari personaggi, secondari e non.
Di questo romanzo ho scritto proprio ieri una recensione per l'università. E' un romanzo di denuncia sociale nei confronti della totale alienazione che questi nuovi magazzini creano. La perdita completamente di qualsiasi tipo di controllo, lo sperperare il denaro anche oltre le proprie possibilità economiche, la follia a cui arriveranno i personaggi quando si renderanno conto di non poter più comprare. Lo stile di Zola è quindi, volutamente ridondante, ricco di descrizioni minuziose del magazzino, della vita all'interno di esso e delle merci. Il romanzo potrebbe risultare in alcuni punti tedioso e lento, ma proprio le relazioni che si instaurano fra i personaggi e in particolar modo tra Denise e Octave Mouret, lo rendono piacevole e accattivante.
So che l'ora non è sicuramente delle più consone, ma è l'unico momento libero che ho per potervi aggiornare sulle mie letture del mese di Aprile. Mi scuso in anticipo per la brevità dei commenti ma non ho avuto modo di preparare qualcosa di molto più sostanzioso.
Ho deciso di alternare libri miei con libri che prendo in prestito, in modo da non esaurire subito la mia scorta personale e quindi non gravare eccessivamente sui miei genitori.
Il primo libro che ho chiesto in prestito a mia cugina è stato "Il primo bacio a Parigi" di Stephanie Perkins.
TRAMA: Anna è pronta a passare il suo ultimo anno di scuola con la sua migliore amica e con il ragazzo che le piace, ma sfortunatamente il padre decide di mandarla a Parigi per un intero anno scolastico. Lì incontrerà St.Clair che forse le farà cambiare idea sul suo soggiorno parigino.
E' un libro che si divora in pochissimo tempo. Lo stile è molto scorrevole e la trama è davvero semplice, tanto da rasentare a volte anche il banale. E' una storia d'amore (come chiaramente si evince dal titolo!) molto dolce, molto zuccherosa. Io lo consiglio a chi ha bisogno di rilassarsi un attimo perché troppo preso da lavoro o studio.
Il secondo libro che ho letto è stato "L'eleganza del riccio" di Muriel Barbery, gentile prestito del mio ragazzo. Questo è il romanzo selezionato per il club del libro di Maggio e io mi sono portata avanti col lavoro.
TRAMA: Siamo al numero 7 di rue de Grenelle, Parigi. Reneè, la portinaia, assiste indolente alla vita che le passa davanti, ai ricchi borghesi che le sfilano davanti ogni mattina come se fosse invisibile. Ma lei nasconde un segreto. Non è la sciocca e sciatta portinaia che sembra, è una vera cultrice di arte, filosofia e letteratura. Paloma, invece, abita al numero 7 di rue de Grenelle, ha 12 anni e vuole porre fine alla sua vita il giorno del suo tredicesimo compleanno. L'arrivo del giapponese Ozu sconvolgerà le carte in tavola.
Questo libro mi ha sempre guardata dallo scaffale della libreria, ma non ho mai avuto il coraggio di comprarlo e ora finalmente l'ho affrontato. Il giudizio complessivo è abbastanza buono, bella la storia, ben caratterizzati i personaggi che descrivono molto bene la disparità tra classi sociali e i corrispettivi pregiudizi. Ciò che invece non mi ha presa particolarmente, è stato lo stile fin troppo ricercato, aulico e barocco dell'autrice la quale inserisce molti concetti filosofici che fa pronunciare a Paloma stessa. Sembra alquanto improbabile che una ragazzina di 12 anni sappia parlare in modo così erudito. Il romanzo quindi perde un po' di credibilità.
In questo mese ho letto inoltre il secondo libro della trilogia di Cuore d'inchiostro ovvero "Veleno d'inchiostro" di Cornelia Funke.
Ovviamente non posso dirvi nulla sulla trama o sarebbe spoiler nel caso non abbiate letto il primo. Questo secondo libro mi è piaciuto indubbiamente più del primo, assolutamente consigliato.
TRAMA: Denise, orfana con due fratelli, si trasferisce a Parigi dallo zio Baudu in cerca di fortuna. Contrariamente al volere della famiglia, si farà assumere come commessa nel grande magazzino concorrente aperto dal signor Mouret, "Al paradiso delle signore". Seguiremo quindi le varie relazioni che si verranno a creare fra i vari personaggi, secondari e non.
Di questo romanzo ho scritto proprio ieri una recensione per l'università. E' un romanzo di denuncia sociale nei confronti della totale alienazione che questi nuovi magazzini creano. La perdita completamente di qualsiasi tipo di controllo, lo sperperare il denaro anche oltre le proprie possibilità economiche, la follia a cui arriveranno i personaggi quando si renderanno conto di non poter più comprare. Lo stile di Zola è quindi, volutamente ridondante, ricco di descrizioni minuziose del magazzino, della vita all'interno di esso e delle merci. Il romanzo potrebbe risultare in alcuni punti tedioso e lento, ma proprio le relazioni che si instaurano fra i personaggi e in particolar modo tra Denise e Octave Mouret, lo rendono piacevole e accattivante.
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