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"Assassinio sull'Orient Express" di Agatha Christie

Dopo anni di attese, di rimandi e di rinvii, finalmente ho letto "Assassinio sull'Orient Express" di Agatha Christie.

Sono stata stimolata più che altro dall'uscita del film e dal fatto che tutte le persone a me più vicine lo avevano visto al cinema. Per paura di eventuali spoiler involontari, ho fatto di tutto per reperire il libro che, in pochissime ore, è letteralmente andato a ruba sul sito Feltrinelli.

TRAMA: Sull'Orient Express l'investigatore più famoso al mondo, Hercule Poirot, si ritroverà ad indagare sulla morte misteriosa di uno dei passeggeri. Il treno è bloccato dalla neve, l'assassino quindi è indubbiamente proprio uno dei variegati passeggeri che si sono ritrovati a convivere per pochi giorni.

Partiamo dal presupposto che nutrivo altissime aspettative per questo libro, in parte ahimè deluse. Altra premessa è che non potrò spiegarvi in maniera precisa in cosa è consistita la mia delusione perché dovrei rivelarvi il finale. Mi limiterò quindi a un commento generale. Della Christie avevo letto tutti i casi di Miss Marple e mi avevano colpito l'arguzia e lo stile dell'autrice, stessi elementi che ho ritrovato qui.

Il caso è molto ben strutturato, intrigante e coinvolgente anche grazie a uno stile semplice, ma non banale, scorrevole e incalzante. La Christie ha organizzato ogni singolo dettaglio dell'assassinio in maniera ben strutturata e io ammetto di aver capito l'assassino solo verso le ultime pagine del romanzo. Però, purtroppo, proprio il finale mi ha delusa. Ovviamente, come premesso, non posso dirvi di più, ho trovato il finale abbastanza inverosimile e soprattutto il messaggio finale trasmesso non mi piace e non dovrebbe mai entrare nell'ideologia comune!

Il personaggio di Poirot mi ha molto colpita, difficile quindi scegliere chi preferisco tra lui e la simpatica Miss Marple.

Nonostante questa piccola delusione, sono molto curiosa di leggere "Dieci piccoli indiani" che mi è stato caldamente consigliato.


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