Luglio è stato il mese delle soddisfazioni. Dopo un inizio anno particolarmente difficile per tutti, il picco della gioia è arrivato con la laurea specialistica il 23 Luglio e con le conseguenti meritate vacanze.
Quali sono state le mie letture sotto l'ombrellone?
Solitamente si predilige leggere fantasy, thriller o libri leggeri che riescano ad intrattenere senza però presupporre un impegno mentale particolarmente elevato. Io ho rispettato questa regola solo in parte.
A inizio mese, dopo il capolavoro di Grossman, ho divorato in pochissimi giorni l'ultimo volume della serie degli Attraversaspecchi ovvero "Echi in tempesta" di Christelle Dabos.
Trattandosi dell'ultimo volume non posso ovviamente parlarvi della trama. Questo quarto e ultimo volume è stato particolarmente discusso perché ha soddisfatto poco gli amanti della serie che aspettavano un finale col botto. Il romanzo mi è piaciuto ma è evidente ci siano delle pecche legate soprattutto a caoticità, assenza di buona parte dei personaggi che nei precedenti volumi erano (o così sembrava) importanti. La Dabos ha dato una spiegazione che comunque definisco soddisfacente al mistero che ha costruito in questo mondo intricato, ma forse troppo velocemente. Si potevano scrivere altri due volumi ma in maniera più specifica e puntuale. Del finale non parlo. Vi dirò solo che è un ni.
La saga comunque merita e forse è una delle migliori degli ultimi anni, datele una possibilità!
Lettura impegnativa di fine mese è stata "Perché leggere i classici" di Calvino.
Il volume venne pubblicato postumo nel 1991 e si tratta di una serie di saggi dell'autore italiano su grandi capolavori della letteratura mondiale, da Omero a Quenau a Borges. La penna di Calvino è coinvolgente, calda, familiare anche nella scrittura di saggi e articoli di giornale, riesce a rendersi umile dinanzi alla potenza di autori grandi tanto quanto lui. Le analisi possono spaziare dal dettagliato al colloquiale, alternando costantemente il registro e puntando la lente d'ingrandimento in modalità differenti. Miniature o grandangoli. Non posso che inchinarmi ancora una volta dinanzi a un grande che riesce a rendersi piccolo dinanzi ad altri giganti, dimostrazione di quanto l'umiltà sia la base ad ogni livello. Assolutamente consigliato a tutti gli amanti della letteratura.
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