Puntuale nella vita reale, ritardataria sul web.
Con ben due giorni di ritardo, eccoci con le letture del mese di Novembre che, tranne per la graphic novel "Artemisia" di cui vi ho già fatto una recensione, è stato interamente dedicato ai classici.
Ho ancora in lettura (per motivi di studio, lezioni universitarie e traduzioni dal latino serali) "Le anime morte" di Nikolaj Gogol di cui vi parlerò più specificatamente nelle letture di Dicembre ma è un altro grande classico di denuncia sociale, una rivisitazione (molto rivisitata eh) dell'impostazione dantesca della "Divina Commedia", purtroppo non portata a termine dall'autore.
I restanti tre classici sono stati letti per la preparazione dell'esame di letteratura inglese, sono quindi classici di nicchia, molto poco noti e quindi sono contenta di potervene parlare.
Il primo (e in realtà ultimo letto) è stato "Il ritratto di Mr. W.H." di Oscar Wilde. Ve ne parlo per primo perché non ha una vera e propria trama, quello che all'apparenza potrebbe sembrare un romanzo o magari il sequel de "Il ritratto di Dorian Gray", non è altro che un saggio. Un'analisi con tanto di testi alla mano che l'autore fece tentando finalmente di svelare l'identità di Mr. W.H. ovvero il destinatario dei sonetti shakesperiani. Tra prove, vere o presunte, si muove Wilde, non giungendo comunque ad una vera e propria conclusione. Molto interessante per tutti gli appassionati di Shakespeare o di Wilde, soprattutto perché si legge in poco data la brevità e l'impostazione narrativa.
Altrettanto sconosciuto ai più è "Jacob e suo fratello" di George Eliot, pseudonimo di Mary Ann Evans.
TRAMA: Jacob ha un sogno, diventare un noto pasticciere ma da solo col suo talento non può farcela. Ha bisogno del denaro che sua madre nasconde in un cassetto. Il furto avviene (apparentemente per una buona causa) ma a complicar la situazione interviene il fratello disabile di Jacob.
George Eliot ha realizzato un libello di profonda denuncia sociale prevalentemente nei confronti della società del consumismo, ormai attaccata al denaro, ai prodotti di lusso e quindi allo zucchero. Ma c'è altro. Un mondo di bugie, inganni, poco amor di famiglia e soprattutto di denigrazione per chi è disabile. Quindi per chi è diverso. Un romanzo cinico e pungente.
Ultimo romanzo è "La casa sulla spiaggia" di George Meredith.
TRAMA: A Criswich, piccolo paesino dell'Inghilterra, il cui sindaco è Mr. Tienman, arriva una coppia australiana ovvero Van Diemen Smith e sua figlia Annette. Il romanzo è attraversato dal profumo di fiori d'arancio tra matrimoni probabili e mancati.
Anche qui un romanzo molto ironico, pungente e soprattutto di forte critica in questo caso direi emotiva/sentimentale. Meredith scrisse questo romanzo dopo la fine del suo matrimonio, l'astio nei confronti della moglie e dell'amore in generale emerge prepotentemente in questo romanzo dove il matrimonio sembra l'obiettivo primario dei nostri protagonisti eppure questi fiori d'arancio fuggono sempre più. Ma si affrontano anche temi come l'amor di patria, i disertori, l'attaccamento al denaro e alla proprietà e il finale è davvero manzoniano. Provvidenza o provida sventura? Ai posteri l'ardua sentenza.
Con ben due giorni di ritardo, eccoci con le letture del mese di Novembre che, tranne per la graphic novel "Artemisia" di cui vi ho già fatto una recensione, è stato interamente dedicato ai classici.
Ho ancora in lettura (per motivi di studio, lezioni universitarie e traduzioni dal latino serali) "Le anime morte" di Nikolaj Gogol di cui vi parlerò più specificatamente nelle letture di Dicembre ma è un altro grande classico di denuncia sociale, una rivisitazione (molto rivisitata eh) dell'impostazione dantesca della "Divina Commedia", purtroppo non portata a termine dall'autore.
I restanti tre classici sono stati letti per la preparazione dell'esame di letteratura inglese, sono quindi classici di nicchia, molto poco noti e quindi sono contenta di potervene parlare.
Il primo (e in realtà ultimo letto) è stato "Il ritratto di Mr. W.H." di Oscar Wilde. Ve ne parlo per primo perché non ha una vera e propria trama, quello che all'apparenza potrebbe sembrare un romanzo o magari il sequel de "Il ritratto di Dorian Gray", non è altro che un saggio. Un'analisi con tanto di testi alla mano che l'autore fece tentando finalmente di svelare l'identità di Mr. W.H. ovvero il destinatario dei sonetti shakesperiani. Tra prove, vere o presunte, si muove Wilde, non giungendo comunque ad una vera e propria conclusione. Molto interessante per tutti gli appassionati di Shakespeare o di Wilde, soprattutto perché si legge in poco data la brevità e l'impostazione narrativa.
Altrettanto sconosciuto ai più è "Jacob e suo fratello" di George Eliot, pseudonimo di Mary Ann Evans.
TRAMA: Jacob ha un sogno, diventare un noto pasticciere ma da solo col suo talento non può farcela. Ha bisogno del denaro che sua madre nasconde in un cassetto. Il furto avviene (apparentemente per una buona causa) ma a complicar la situazione interviene il fratello disabile di Jacob.
George Eliot ha realizzato un libello di profonda denuncia sociale prevalentemente nei confronti della società del consumismo, ormai attaccata al denaro, ai prodotti di lusso e quindi allo zucchero. Ma c'è altro. Un mondo di bugie, inganni, poco amor di famiglia e soprattutto di denigrazione per chi è disabile. Quindi per chi è diverso. Un romanzo cinico e pungente.
Ultimo romanzo è "La casa sulla spiaggia" di George Meredith.
TRAMA: A Criswich, piccolo paesino dell'Inghilterra, il cui sindaco è Mr. Tienman, arriva una coppia australiana ovvero Van Diemen Smith e sua figlia Annette. Il romanzo è attraversato dal profumo di fiori d'arancio tra matrimoni probabili e mancati.
Anche qui un romanzo molto ironico, pungente e soprattutto di forte critica in questo caso direi emotiva/sentimentale. Meredith scrisse questo romanzo dopo la fine del suo matrimonio, l'astio nei confronti della moglie e dell'amore in generale emerge prepotentemente in questo romanzo dove il matrimonio sembra l'obiettivo primario dei nostri protagonisti eppure questi fiori d'arancio fuggono sempre più. Ma si affrontano anche temi come l'amor di patria, i disertori, l'attaccamento al denaro e alla proprietà e il finale è davvero manzoniano. Provvidenza o provida sventura? Ai posteri l'ardua sentenza.
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