Passa ai contenuti principali

Recensione "Il mare senza stelle" - Erin Morgenstern

 Dinanzi ad Erin Morgenstern ci si può solo inchinare.

Può sembrare retorica o una frase fatta, ma se già lo pensavo dopo aver letto "Il circo della notte", adesso ne sono ancor più convinta.

TRAMA: Zachary è uno studente universitario appassionato di libri e videogame e proprio nella biblioteca del suo Ateneo, si imbatte in un libro molto antico e misterioso, Dolci rimpianti, che sembra non avere origine. Un libro che racconta varie storie tra le quali anche un episodio della stessa vita del nostro protagonista quando, da bambino, non ha avuto il coraggio di aprire una porta dipinta su una parete che lo avrebbe condotto al Mare senza stelle. Eppure Zachary, grazie al libro e all'intervento di altri due personaggi, Dorian e Mirabel, avrà modo di arrivare davvero in quel mondo misterioso e labirintico, di perdersi tra le sue storie e di assistere al mutamento della grande e vera Storia.

Per chi conosce già l'autrice, dirvi che questo fantasy è secondo me uno dei migliori degli ultimi anni, non sorprenderà affatto. Ma in questa recensione preferisco rivolgermi a chi questa autrice non l'ha mai affrontata e vi convincerò a farlo, o almeno ci provo. Erin Morgenstern è un caso mediatico anche se il termine mediatico forse è abbastanza improprio, lo definisco tale perché il suo primo romanzo "Il circo della notte" dopo la sua pubblicazione in Italia circa nel 2009 per la Rizzoli, scomparve dalla circolazione. Un romanzo raro ed introvabile che tutti i grandi appassionati del fantasy e in generale i collezionisti volevano accaparrarsi e io ammetto di aver fatto parte del piccolo gruppo di folli a caccia di una copia di quel libro (che sono riuscita a ritrovare).

Dopo dieci anni di silenzi finalmente l'autrice torna con un'opera che è molti livelli sopra il primo romanzo che, a sua volta, già era spanne sopra rispetto ad altri libri del suo genere. Un gioco di parole che però vi fa comprendere la bravura di questa donna. Prendendo tra le mani "Il mare senza stelle" ci ritroviamo un bel mattone di 600 pp. che già denota un impegno secondo me notevole, ricordando che si tratta di un fantasy autoconclusivo e non del primo di una serie, come oggi siamo abituati a vedere. La mole è direttamente proporzionale alla complessità dell'opera che non è purtroppo per tutti. Non aspettatevi un classico romanzetto leggero, scorrevole, pulito e lineare perché non è quello che la Morgenstern fa e qui si è addirittura superata.

Come definire questo romanzo? Una scatola cinese. Una matrioska. Scegliete l'icona che più vi piace e idealizzatela nella vostra mente. Un intreccio quasi calviniano di storie dentro le storie, un metalibro, se possiamo usare questo termine. Il filo principale è ovviamente la storia di Zachary intrecciata a quella di altri memorabili personaggi come il Custode, Mirabel, Dorian che sono tutti, in realtà, metafore e simboli per concetti eterni ed universali. Ai capitoli principali, si alternano costantemente racconti, brevi favole, frammenti che apparentemente rendono caotica la lettura e che, altrettanto apparentemente, sembrano privi totalmente di senso. Nel corso del romanzo, però, ci si rende conto che tutto è perfettamente intrecciato e che a volte i personaggi sono gli stessi, ma rappresentati sotto spoglie differenti. E qui sta tutta la complessità. Non solo è difficile conservare tutti i tasselli narrativi nella nostra mente e gli indizi che la Morgenstern ci propina pian piano, ma anche accettare che non sempre ciò che leggiamo è reale o concreto. I personaggi, gli ambienti, le azioni sono spesso simboli e metafore per qualcosa che è altro e, come ho detto prima, universale. La lettura richiede pazienza, intuito, intelligenza; ci trascina in una narrazione che per lettori inesperti può diventare quasi esasperante perché sembra non dar mai risposte e non risolvere mai gli enigmi. E' un vortice, un intreccio, un serpente che si mangia la coda perché l'autrice dà davvero tanto spazio al ruolo del lettore stesso. Costruisce ma poi dà spazio a noi per interpretare quegli indizi sparsi nel libro a cui lei, comunque, dà ovviamente una base.

I punti di forza che già da "Il circo della notte" hanno caratterizzato la penna di questa autrice sono la scrittura e le descrizioni. Nel primo caso la Morgenstern è aulica, elegante, solenne, mai banale eppure non pesante. Ha una maestria nell'uso delle parole, nella scelta dei termini giusti e adeguati da non riuscire a essere indifferenti alla sua bravura. Nel secondo caso, è visiva e fortemente plastica. Realizza le descrizioni con una dovizia di particolari estrema, tutto è onirico, magico, luminoso, vivido nella nostra mente e, ancor più nel primo romanzo, era davvero sinestetica. Un insieme di sensazioni provenienti da sensi differenti che qui ho trovato meno sinceramente.

"Il mare senza stelle" è un romanzo di formazione, è la crescita di un giovane ragazzo che cerca il suo posto nel mondo e che tenta di costruire il suo futuro. Ma questo romanzo è anche la dichiarazione d'amore profonda per i libri e la lettura. La Baia del Mare senza stelle è completamente rivestita di storie, in nastri, muri, piastrelle, quadri, statue, librerie. Tutto è storia. Tutto è letteratura. Un mondo di storie che qualcuno vuole distruggere forse, paradossalmente, per proteggerlo dalla distruzione stessa che il tempo e il futuro comportano. Se tutto è una metafora e molto può dire il lettore, allora io ci ho letto purtroppo il poco amore che oggi si ha verso i libri e la letteratura, totalmente indifferenti dinanzi un panorama immaginifico e di crescita che sbiadisce giorno per giorno. E non credo nemmeno che sia colpa della tecnologia, che spesso è un sostegno alla letteratura stessa (o non sarei qui a scrivere su questo blog), ma del disinteresse, della velocità, della corsa, della routine che non ci dà più spazio per sognare.

Vi prego di approcciarvi a questo libro con calma, pazienza e con profondo amore. Lasciatevi trascinare in un questo labirinto che apparentemente non vi dirà nulla o vi confonderà, ma che in realtà vi porterà a riflettere molto dopo averlo chiuso. La Morgenstern ha costruito un gioco intricato e complesso e se siete lettori coraggiosi, allora dovete giocare con lei. E alle sue regole.



Commenti

Post popolari in questo blog

"Cadrà dolce la pioggia e altri racconti" di Ray Bradbury

E' un post improvviso, sorto davvero spontaneo e necessario avendo appena terminato di leggere "Cadrà dolce la pioggia e altri racconti" di Ray Bradbury. Non mi ero mai approcciata a questo autore, pur essendo molto noto per la tanto altrettanto nota "Fahrenheit451". Il libro di cui voglio parlarvi contiene tre racconti: Cadrà dolce la pioggia, I lunghi anni, La gita di un milione di anni. Sono tre racconti ambientati nel futuro (Agosto e Ottobre 2026) e parlano di terrestri che si trasferiscono su Marte per sopravvivere, la Terra è devastata da guerre e distruzioni. Questi tre racconti, nella loro semplicità, mi hanno letteralmente devastata. Hanno un carattere profetico e pensare che il 2026 è solo fra undici anni e che fra undici anni, forse, ci sarò anche io e magari ci saranno anche i miei figli, mi sconvolge. Il primo dei tre racconti, che è quello che più mi ha sconvolta, narra di una casa che è completamente autonoma. E' talmente tecnologica

Letture di Settembre

Buongiorno a tutti! Spero vi siate goduti delle belle vacanze e che l'inizio della scuola o dell'università o di qualsiasi cosa non sia stata traumatica. Oggi torno con le letture di Settembre. Per chi ha letto la recensione della trilogia di Federica Bosco che ho fatto un po' di tempo fa, saprà già che in questo mese ho letto poco proprio perchè dovevo concludere la sessione estiva. Il libro che forse mi è piaciuto di più in questo mese, tralasciando la trilogia, è stato "Quattrocento" di Susana Fortes. TRAMA: Ana è spagnola ma è a Firenze con una borsa di studio per completare la sua tesi su un quadro poco conosciuto ("La madonna di Nievole") di un autore altrettanto poco conosciuto, Pierpaolo Masoni. Un quadro collegate con la congiura dei Pazzi avvenuta a Firenze verso la fine del Quattrocento. Forse una congiura che ha ancora qualcosa a che fare col presente. Questo libro mi è stato regalato da un mio amico che lo aveva recuperato ad un bo