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Letture di Aprile

Un mese di poche letture, ma intense.

Il numero ridotto di letture in passato mi ha sempre preoccupata, ormai mi rendo conto che lo studio porta via molto tempo e si deve puntare più sulla qualità che sulla quantità. 

Il mese di Aprile è iniziato con un romanzo tutto italiano, vincitore del Premio Strega e Campiello nel 2008, ovvero "La solitudine dei numeri prima" di Paolo Giordano.

TRAMA: Le vite di Alice e Mattia sono segnate nell'infanzia da due avvenimenti traumatici che condizioneranno il resto della loro vita. I due sono destinati ad incontrarsi, uniti eppure divisi nella loro solitudine proprio come quei numeri speciali che la matematica chiama "numeri primi".

Avevo aspettative molto alte su questo romanzo, non solo perché vincitore di prestigiosi premi letterari italiani ma anche perché per anni è stato osannato dai lettori che concretamente hanno reso celebre l'opera prima di un fisico. "La solitudine dei numeri primi" ha incrociato la mia vita più volte ma non ho mai ceduto al richiamo della celebrità fino a questo momento. Sono convinta che da adolescente mi avrebbe parlato in altro modo, forse avrei assorbito sensazioni differenti. 
Ho trovato la storia di un'estrema profondità e malinconia. Leggere questo romanzo è un farsi male ad ogni pagina perché si rivangano dinamiche dell'adolescenza che tutti, chi più chi meno, abbiamo vissuto e si comprende probabilmente la vita che non nessuno vorrebbe. Alice e Mattia sono uniti nella loro solitudine ma non fanno nulla per superare la barriera che li separa e li identifica come entità a se stanti. E' un susseguirsi di traumi fisici ed emotivi che devastano. Lo stile dell'autore è molto semplice e avrei preferito sicuramente un maggiore spessore soprattutto per l'intensità della trama, essendo un'opera prima e giovanile rivolta principalmente a un pubblico di adolescenti (io lo ritengo comunque adeguato a partire dai 16 anni, non prima) è comunque un ottimo risultato. 


Il classico che mi ha accompagnata questo mese è stato "Viaggio al centro della terra" di Jules Verne in una meravigliosa edizione che ricrea la copertina e le immagini della prima edizione.

TRAMA: Il professor Otto Lidenbrock ritrova in un antico manoscritto un'iscrizione cifrata con le indicazioni per addentrarsi nel vulcano dello Sneffels e raggiungere così il centro della terra. L'impavido professore partirà per l'Islanda con il nipote.

Ho amato da adolescente "Giro del mondo in 80 giorni" e altrettanto questo classico. Scorrevole seppur farcito di numerosi riferimenti fisici e scientifici, avvincente fino all'ultima pagina. Nonostante gli avvenimenti davvero straordinari si ritrovino più verso la parte finale e l'opera sembri scorrere lentamente, in realtà lo stile di Verne è capace di rendere magico e meraviglioso anche il più banale dettaglio. L'autore non smentisce la sua carica immaginifica e mi schiero con coloro che non lo definiscono un semplice romanzo per ragazzi. E' tanto di più. Consigliato anche agli appassionati di scienza un po' più restii con la lettura di classici.


Lettura di chiusura è stata un thriller che ho sullo scaffale da Agosto scorso e ha atteso per mesi il suo momento. Parlo di "Doppio nodo" di Joyce Carol Oates.

TRAMA: Matt McBride ha un ottimo lavoro, una moglie che ama e due figli, ma il suo equilibrio viene compromesso quando verrà accusato della scomparsa della ventiseienne artista Duana Zwalle. La ragazza scomparsa diventerà la sua ossessione, alla ricerca della verità.

Ho acquistato questo romanzo su un bancarella in paese per la modica cifra di 3 euro, colpita più dalla celebre casa editrice Bompiani. Non conoscevo l'autrice né la trama mi aveva colpita particolarmente. E' un thriller per metà a mio parere. Poca azione, poca suspance. Il colpevole si intuisce dai primi capitoli e anche le accuse rivolte al protagonista scemano troppo banalmente a meno di metà romanzo. E' molto lento come libro proprio perché tutto si trasforma in un'ossessione psicologica e sentimentale del protagonista che indaga anche e soprattutto su se stesso e sulla propria vita. Molto apprezzati lo stile scorrevole e il risvolto psicologico inerente l'amore/ossessione del protagonista, ma non lo consiglio per chi ama thriller con maggior pathos.


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